Avellino, dure contestazioni al manager Pizzuti

Avellino, dure contestazioni al manager Pizzuti

1 Marzo 2021 0 Di Tiziana Urciuoli

Renato Pizzuti

Ma che succede al Moscati? L’ospedale di rilievo nazionale, il fiore all’occhiello della sanità che fine ha fatto? Da quando è arrivato il nuovo manager il nostro ospedale è alla ribalta della cronaca solo per fatti negativi. Una gestione disastrosa, che ha portato a una raccolta di firme per chiedere la testa di Pizzuti. Il malcontento è generalizzato. La gente ha quasi paura di ricoverarsi. I sindacati anche oggi con un comunicato denunciano una serie di disservizi e il disinteresse totale da parte della dirigenza e si appellano al prefetto per dare “una spallata a Pizzuti”. L’ospedale è in affanno, tornano le positività tra i pazienti (4 in cardiochirurgia) che non vengono, non si capisce perché, spostati nelle aree Covid. Il pronto soccorso è affollato e la gente vi sosta per giorni e giorni, con il personale allo stremo. Il direttore sanitario non si sa nemmeno chi sia e la gente non ne conosce il nome perché è inesistente. E Pizzuti? Pizzuti non parla, non comunica se non attraverso monologhi senza contraddittorio. Ma lo sa che sta gestendo un ente pubblico? Che è doveroso da parte sua dare risposte e spiegazioni alla popolazione? Ma lo sa che è un ospite e non il padrone di casa perché l’ospedale è un bene di tutti e non una proprietà privata e che il suo incarico non è eterno? Il suo silenzio, che ormai è chiaro che è solo arroganza, offende cittadini, pazienti e anche gli operatori dell’ospedale. A Benevento hanno festeggiato con i fuochi d’artificio la fine del suo mandato. Ad Avellino…ci stiamo attrezzando.