Avellino, “Avevano chiesto tutela ed ottengono una mancia”

Avellino, “Avevano chiesto tutela ed ottengono una mancia”

4 Febbraio 2019 0 Di La Redazione

Moscati, dura nota del Coordinamento regionale Unione sindacale di base che condanna l’atteggiamento del manager che nega l’incontro chiesto per affrontare le problematiche del PS.

 Non chiedevano prebende. Gli operatori del P.S. del “Moscati” di Avellino attraverso una nota al Direttore Generale – denuncia l’Usb – avevano chiesto un incontro per ottenere una maggiore tutela per loro e per i pazienti e il Direttore Generale, prima ancora di ascoltare la USB sulla sciagurata gestione della situazione al Pronto soccorso, concede una “mancia” agli operatori attraverso la delibera numero 56 del 28.1.2019 senza peraltro il dovuto confronto e consequenziale accordo con la Rsu dato che sulla gestione dei fondi contrattuali è obbligatorio sottoscrivere il contratto integrativo aziendale.

Tale atto scorretto e inopportuno ha creato più sconforto che tranquillità – continua la nota – seppure la sopracitata delibera ha difatti conclamato le giuste lamentele del personale di comparto che lavora presso il Pronto Soccorso del principale nosocomio della provincia irpina.

Il Direttore Generale, infatti, ha creduto di alleviare i disagi in cui è costretto a lavorare il personale con una “mancia” di 15 e 30 euro a seconda se si lavori rispettivamente nei turni diurni e notturni.

Ciò che chiedevano i Lavoratori non erano spiccioli, ma di lavorare dignitosamente ed in sicurezza, per loro e per i pazienti.

Il Pronto Soccorso, che dovrebbe essere il primo “porto sicuro” per gli ammalati, diventa sempre di più un luogo in cui la confusione regna sovrana, un posto dove l’errore e il nursing malpractice è diventata un’eventualità sempre più concreta, un posto dove, paradossalmente, i rischi di ammalarsi per lo stress sia fisico che psicologico o veder peggiorare le proprie condizioni di salute per una cattiva assistenza ricevuta, aumentano anziché diminuire. I dipendenti del Pronto Soccorso danno, da sempre, il massimo, indipendentemente dal loro stipendio. Non si sono mai sognati di dosare l’impegno lavorativo in base a quanto riceveranno in busta paga, e pensarla diversamente è oltremodo offensivo.

Quindi la richiesta della sigla sindacale che conclude: “Al previsto incontro con la Direzione Generale la USB chiederà l’aumento del personale sanitario (infermieristico, Oss e medici) e una razionale e corretta gestione dei ricoveri (i pazienti restano a settimane intere sulle barelle al Pronto Soccorso) non una proposta di connivenza a questo stato di cose, perché questo è il significato politico che la Usb conferisce all’adozione della delibera numero 56 del 28.1.2019, una vera e propria richiesta di complicità nella cattiva gestione, da parte dell’Azienda, del Pronto Soccorso e non solo”.