Assovoce, finalmente la possibilità di una sede a Caserta

Il sindaco ha ascoltato con molta attenzione quanto rappresentatogli, convenendo che, effettivamente, una soluzione a tale problema dovrà essere trovata.

Era un appuntamento previsto da tempo ma rinviato più volte per diversi motivi. Questa volta per fortuna non è stato così, perché nella giornata di ieri, i due ambasciatori del CSV Asso.Vo.Ce: Franco Martino e Gennaro Castaldi, esponenti del Consiglio direttivo dell’Associazione, si sono portati nel Comune di Caserta, ove sono stati ricevuti dal sindaco, avvocato Carlo Marino. Nel corso dell’incontro, caratterizzato da grande cordialità, come del resto è nel riconosciuto stile dell’avvocato Marino, sono stati resi noti i motivi della visita. In sostanza, dopo aver sommariamente illustrato le numerose attività svolte dal Centro Servizi al volontariato nell’ambito del sociale, è stata rappresentata al sindaco la necessità di ottenere degli spazi per poter dotare, anche la città di Caserta, di un proprio sportello operativo. Appare paradossale, infatti, che una realtà così importante come un Centro Servizi provinciale qual è Asso.Vo.Ce., con tutti i numerosi servizi offerti all’intero mondo del terzo Settore, sia presente con proprie sedi operative soltanto nei Comuni di: Maddaloni, Arienzo e San Cipriano d’Aversa e non anche nella città capoluogo di Provincia. Il sindaco ha ascoltato con molta attenzione quanto rappresentatogli, convenendo che, effettivamente, una soluzione a tale problema dovrà essere trovata. Proseguendo nel suo discorso, con il quale ha illustrato i vari lavori in atto per rendere più vivibile la città, Marino ha rassicurato i rappresentanti del volontariato confermando la massima disponibilità a valutare favorevolmente la richiesta di una sede da individuare nell’ambito della realizzazione di alcuni progetti di ristrutturazione di immobili comunali in itinere, già in parte finanziati dalla Regione Campania. Esprimendo soddisfazione per il buon esito dell’incontro le parti si sono aggiornate fra una quarantina di giorni, anche per verificare de visu lo stato dell’arte.