Asl Salerno, giustizia resa ad una ragazza vittima della malasanità

Asl Salerno, giustizia resa ad una ragazza vittima della malasanità

16 Marzo 2022 0 Di La Redazione

 

L’Asl di Salerno, tornando sui propri passi, si è dichiarata disponibile a sottoscrivere la transazione con rinuncia alle spese, così come aveva chiesto la famiglia di Arianna Manzo, la ragazzina tetraplegica, 15enne, (nota anche come “bimba di legno”) di Cava de’ Tirreni, nel Salernitano, vittima di un grave episodio di malasanità quando aveva appena tre mesi.

Lo annuncia il legale della famiglia, l’avvocato Mario Cicchetti, dopo avere ricevuto la conferma via pec dall’Asl. “Non possiamo non accogliere con estremo favore tale decisione – commenta – che consentirà di scrivere il capitolo finale di questa incresciosa vicenda. Non rimane quindi che riprendere le fila di quelle trattative che si erano interrotte per l’ennesima volta lo scorso 25 febbraio e a seguito delle quali, comunque, l’azienda ospedaliera ‘Antonio Cardarelli’ di Napoli aveva deliberato, nelle scorse settimane, il pagamento di un anticipo in favore della minore di poco superiore a 1 milione di euro. Soldi che, allo stato, comunque, non sono ancora pervenuti alla piccola”.

    “Ritengo pertanto che si possa finalmente fissare una data per la sottoscrizione di quell’atto transattivo che predisposi nel dicembre scorso al fine di poter formalizzare la volontà già espressa da tutte le parti processuali e quindi definire in maniera tombale la triste vicenda della piccola Arianna Manzo dietro il pagamento di un giusto risarcimento che le consenta finalmente di curarsi” – conclude il legale della famiglia Manzo.

Arianna, figlia di Eugenio Manzo e Matilde Napoli, avrebbe dovuto ricevere un risarcimento di 3 milioni di euro da due anni, come sentenziato dal Tribunale, ma a luglio 2020, ad apertura del processo in Appello, richiesto proprio dall’ Azienda ospedaliera napoletana, il pagamento era stato sospeso. I giudici salernitani hanno anche chiesto e avuto una nuova perizia sullo stato di salute della ragazzina che ha confermato che, quando aveva solo sei mesi, le è stato dato un farmaco sbagliato che le ha provocato la malattia.