Asl Caserta, “per la terza dose anti-Covid si presenti tra mezz’ora”

Asl Caserta, “per la terza dose anti-Covid si presenti tra mezz’ora”

7 Ottobre 2021 0 Di Al. Ma.

Potrebbe sembrare uno scherzo di cattivo gusto se non fosse che ci sono messaggi inoppugnabili che confermano la veridicità di certe notizie che non possono non lasciare basiti. E così l’associazione dei trapiantati finisce per lasciare a carta e penna lo stupore e lo sdegno per una vicenda dai chiari contorni kafkiani. “Stanno pervenendo alla scrivente associazione – denuncia Franco Martino, presidente Aitf Caserta – sempre più numerose segnalazioni da parte di trapiantati iscritti, relative ad un messaggio inviato loro dall’ASL di Caserta, mediante il quale si comunica agli stessi che, entro e non oltre mezzora, si devono presentare in un determinato presidio per essere sottoposti alla terza dose del vaccino. In alcuni casi, il messaggio arriva addirittura oltre lo stesso orario fissato per l’appuntamento” (e qui anche per chi è armato delle migliori intenzioni viene chiesto un esplicito ricorso alla macchina del tempo che, purtroppo, è di là da venire ndr.). “Ebbene – aggiunge Martino – al di là del merito contenuto nel messaggio, l’AITF stigmatizza con forza il metodo utilizzato nella circostanza che, fra l’altro, denota la totale mancanza di considerazione nei confronti di una categoria di pazienti fragili che non può essere trattata così. Come si fa a intimare a una persona anziana, che magari non guida e che abita a decine di Km di distanza dal luogo indicato a portarvisi entro 30 minuti? Oppure addirittura ad orario già superato rispetto all’arrivo del messaggio?

“L’AITF, pur considerando le oggettive difficoltà che si incontrano nell’organizzare una Campagna vaccinale di massa, non può, però, consentire un simile atteggiamento posto a danno della stessa dignità di questi cittadini pazienti. L’AITF, quindi, nel rivendicare maggior rispetto per queste persone, condanna assolutamente, senza se e senza ma, questi modi a dir poco approssimativi, se non addirittura scandalosi di operare. Modalità, peraltro, che certamente non recano onore a quelle centinaia di operatori sanitari che stanno dando l’anima in questi mesi per riuscire a salvare vite umane e che, a causa di qualche “testa d’uovo” che ha dato queste censurabili disposizioni, rischiano di vederne vanificata la credibilità e gli stessi loro encomiabili sforzi”.