Angri, il farmacista “dimentica” il paziente Covid

Angri, il farmacista “dimentica” il paziente Covid

11 Gennaio 2022 0 Di Nello de Martino

Tutto comincia il giorno di Natale, quando il malcapitato, si reca in farmacia, dove si sottopone a un tampone rapido, risultando positivo.

Il titolare della farmacia gli disse di recarsi a casa e di mettersi in regime di quarantena, per poi chiamare, il suo medico di base, che avrebbe predisposto, la cura specifica. Aggiunse, che avrebbe, inoltrato alla ASL, l’esito positivo del tampone, per inserire il suo nominativo nel sistema informatico, in attesa di essere contattato, per sottoporsi al tampone molecolare.

E qui casca l’asino, perché il farmacista, non provvede all’inoltro e da quel momento il signor Covid Positivo, divenne un signor nessuno.

Da quel giorno, 25 Dicembre, fino al 2 Gennaio, non ricevette nessuna comunicazione dalla ASL, perché non era ancora, nel sistema, per la pregressa negligenza. Il 4 Gennaio, su segnalazione del signor nessuno all’ASL, il suddetto, veniva contattato, per sottoporsi al tampone molecolare. Fortunatamente è paradossalmente, l’esito ribadì la positività e così il signor, ora qualcuno, era finalmente inserito, automaticamente, nel sistema. Pensate un po’ che, qualora l’esito del molecolare, fosse risultato negativo, non avrei potuto avere il green pass perché ero un fantasma nel sistema. Tale comportamento, colpevolmente omissivo, avrebbe generato una specifica lesione legittima di un diritto, con conseguenti danni morali e materiali, in merito all’isolamento sociale subito, un danno meritevole di una rivalsa legale. Alcune considerazioni critiche sono dovute : il farmacista, appena fiutò che, il cittadino gabbato, faceva sul serio e pretendeva, a buon diritto, la dovuta inclusione nel sistema, dopo aver rifiutato precedentemente di inoltrarla, addirittura apostrofando, in malo modo e pubblicamente, il malcapitato cittadino offeso, ritornò, codardamente sui suoi passi, strumentalmente, per evitare, guai seri per Lui, dopo ben 12 giorni e 6 ore, si decideva a inserire in piattaforma l’esito ottenuto 2, settimane prima.

È evidente e palese, e va comunicato, alla opinione pubblica, il negligente disservizio del farmacista, protagonista di una azione indegna e scellerata, non unica, ma della quale, abbiamo appurato similari negligenze, in altri specifici deplorevoli casi, in tutta Italia.

Medita gente, meditate.