Ambrogio Valentini, lo sport mi ha tenuto lontano da vizi e dipendenze

Ambrogio Valentini, lo sport mi ha tenuto lontano da vizi e dipendenze

30 Luglio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Il Calcio prevede corsa, sprint ed esercizi che richiedono elevato dispendio energetico. L’attività coinvolge il sistema cardiovascolare. Fare regolarmente attività aerobiche offre benefici come una maggiore longevità, grazie al minor rischio di malattie cardiache, osteoporosi, diabete e altre malattie croniche. Giocare a calcio migliora molte abilità motorie tra cui velocità, agilità e forza. I giocatori possono sfruttare queste abilità in modo trasversale e avere buoni risultati anche in altri sport. Aumenta così la probabilità di mantenere abitudini sane per tutta la vita.

L’attuale difficile congiuntura rende molto difficile l’aggregazione che per uno sport di squadra rappresenta un elemento imprescindibile. Usare le precauzioni del caso e le misure di profilassi per scongiurare il contagio da variante delta rappresentano un presidio da rispettare rigorosamente.

Come contemperare l’esigenza di fare sport con le misure per evitare il contagio?

Di Pandemia, Sport e Salute parliamo con un rappresentante valido del Futsal: Ambrogio Valentini, Laurea in Scienze Motorie e Specializzazione in Organizzazione e Gestione dei servizi per lo Sport e le attività Motorie, Insegnante nella Scuola secondaria di Primo grado e Consulente commerciale presse le terme Pompeo, Preparatore dei Portieri presso l’Academy SM Ferentino Calcio a 5.

Come ha affrontato ed affronta la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Se devo essere sincero, fatta eccezione per i primi mesi, in cui vigeva la paura per l’arrivo di un virus di cui non si sapeva nulla, non ho mai vissuto e continuo a non vivere una vera e propria paura del contagio a livello personale. Sicuramente ho vissuto questa paura per i miei cari e per tutte quelle persone vicine a me che hanno un’età avanzata o comunque qualche fragilità a livello di salute, ma a livello personale non ho ma sofferto la paura di contagiarmi. Ovviamente ho sempre rispettato tutte le norme vigenti, ma senza esasperazioni. Ciò che invece mi ha letteralmente distrutto a livello psicologico soprattutto i primi 5-6 mesi, ma anche quest’anno pur se in forma ridotta sono state le importanti misure restrittive. Io mi definisco un “animale sociale”, tutto ciò che faccio, dal lavoro al tempo libero, ha come minimo comune denominatore la socializzazione, l’aggregazione, adoro il contatto con la gente, da una semplice stretta di mano a una pacca sulla spalla. Improvvisamente è come se qualcuno avesse spento l’interruttore che gestiva tutte le mie attività, di colpo intorno a me si è fatto buio. Sono passato dall’andare a scuola tutti i giorni, allenarmi 5 o 6 volte a settimane e vedere amici a non fare nulla.

Tutte le mie attività purtroppo sono state investite dalle restrizioni perché come dicevo si basavano sulla socializzazione. A quel punto la mia paura più grande non era il virus, ma il non ritorno alla vita di sempre e non nascondo di aver passato un periodo buio nel quale sono stato molto aiutato dagli affetti più vicini come la mia ragazza in primis e la famiglia.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Futsal in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

 

La pandemia ha generato un danno incalcolabile nel mondo dello sport sia per quanto riguarda le imprese che con lo sport vivono che i praticanti. Purtroppo in Italia c’è poca cultura sportiva, molte persone vedono lo sport non come una fonte di reddito, ma come un passatempo che non genera profitti se non per gli ingaggi degli atleti.

Lo sport, e in particolar modo il calcio che è lo sport nazionale rappresenta uno degli asset più importanti della nostra economia. Il blocco del calcio, sia professionistico per un periodo, ma anche dilettantistico fino a pochi mesi fa, così come il blocco delle palestre ha messo in crisi tantissime attività e molti addetti ai lavori, una crisi dalla quale tante attività molto probabilmente non si rialzeranno più.

Parlo ad esempio delle palestre a conduzione familiare, scuole calcio e comunque di altri sport, piccole società sportive ecc. Per quanto riguarda i risvolti sociali il danno non è meno grave. Il blocco delle attività sportive ha inciso fortemente sullo stile di vita delle persone, gli sportivi incalliti ovviamente in qualche modo hanno continuato a svolgere attività sportive alternative, ma molte persone hanno mollato completamente con enormi risvolti negativi sia a livello fisico che mentale. Lo sport serve oltre a tenersi in forma anche a smaltire le tensioni alle quali siamo sottoposti giornalmente. Smettere di farlo significa accumulare quelle tensioni che inevitabilmente finiscono per incidere sui nostri rapporti personali, dal lavoro alla famiglia. In tutto ciò la politica ovviamente non può non avere le sue responsabilità, la più grande è sicuramente quella di considerare lo sport non come un’attività importante e questo è davvero triste se si pensa solo a quante campagne a favore dello sport il ministero della salute abbia fatto negli anni. La confusione politica risiedeva nel fatto che si facevano due pesi e due misure, pertanto ci ritrovavamo ad avere supermercati grandi quanto palestre con all’interno 150 persone e palestre completamente chiuse non si sa secondo quale principio di sicurezza.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute?

L’importanza dello sport per il conseguimento del benessere psicofisico non sono certo io a scoprirlo, ma ne parlava già il poeta ciociaro Giovenale nel 50 d.C quando decantava nelle sue satire “Mens sana in corpore sano”. A tal proposito nel 2017 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivisto il significato del termine “Salute” identificandolo come uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità come era precedentemente. A di là dei luoghi comuni il vivere una vita sana, basata su un’alimentazione equilibrata e una costante e moderata attività sportiva permette indubbiamente di avere una qualità della vita decisamente sopra alla media. I vantaggi più evidenti sono non solo la quasi totale assenza o comunque la riduzione di malattie dovute all’ipocinesia come tutte le dislipidemie, cardiopatie, patologie glicemiche e articolari, ma anche una maggiore lucidità e concentrazione durante il lavoro, una maggiore capacità di riuscire a gestire lo stress e prendere decisioni importanti e infine ma non meno importante una migliore capacità di gestire le relazioni. Tutto ciò perché lo sport favorisce la produzione di ormoni come le endorfine e la serotonina che oltre ad alleviare lo stress e ridurre il dolore ci forniscono una sensazione di felicità.

Cosa le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva in generale ed il Futsal in particolare?

Considero lo sport in generale e in particolare il Futsal che pratico da circa 30 anni uno dei capisaldi della mia vita. Lo sport mi ha permesso di essere la persona che sono, cioè con valori e principi sani, lontana da ogni tipo di vizio o dipendenza e che vive nel massimo rispetto degli altri. Lo sport mi ha insegnato che se vuoi tentare di raggiungere un obiettivo devi impegnarti costantemente e fare sacrifici, ma non è nemmeno detto che tu ci riesca, ma quantomeno ci hai provato. Lo sport mi ha trasmesso il valore del gruppo sul singolo, ad avere rispetto per tutti ma non paura, ad accettare le sconfitte e godere delle vittorie, a non partire mai sconfitto, ad essere ambizioso ma non arrivista. La mia crescita professionale è pregna di sport. I miei studi sono stati incentrati sullo sport in quanto mi sono laureato in Scienze Motorie. Per una fetta importante della mia vita lo sport era sia la mia attività lavorativa che il mio tempo libero in quanto lavoravo come Fitness Manager e Personal Trainer e nel tempo libero praticavo il Futsal a livello agonistico. Attualmente non vivo più di sport in quanto svolgo un’altra professione, ma si può dire usando un eufemismo che “vivo per lo sport”.