Allergie, gli effetti del clima

Allergie, gli effetti del clima

6 Ottobre 2019 0 Di Giuseppe Manzo

Più asma, dermatite atopica e rinite a causa dei cambiamenti climatici. Se ne è parlato nel corso dell’iniziativa promossa dal centro di allergologia dell’Asl di Salerno.

L’impatto dei mutamenti climatici sulle allergie. Un tema di grande attualità analizzato da un gruppo di scienziati mondiali, coordinati dal  Jean Bousquet, professore emerito presso Département de pneumologia et addictologie del Centre Hospitalier Universitaire de Montpellier, in un incontro che si è svolto venerdì e sabato scorsi presso la Provincia di Salerno.

Su questo argomento ha avuto particolare rilevanza il lavoro svolto dal Centro di Allergologia dell’Asl Salerno diretto da Vincenzo Patella, che, attraverso il monitoraggio ambientale atmosferico, ha rilevato uno stretto rapporto tra inquinamento e cambiamenti climatici.

Grazie a questi studi, l’Azienda sanitaria locale salernitana, come ha sottolineato il direttore generale, Mario Iervolino, ha guadagnato la leadership per il Coordinamento del Gruppo Italiano di ricerca nel Progetto Europeo “Digital technologies to improve the response to health challenges: MASK-ARIA”.

Un esempio dell’influenza dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sull’ambiente giunge dall’anticipo della primavera che negli ultimi anni manifesta il suo esordio dai 10 ai 14 giorni prima di quanto abbia fatto solo 20 anni fa, con la conseguenza che l’impollinazione delle piante è sempre più intensa e prolungata anche oltre la stagione primaverile consueta. La variabilità climatica sia del presente che del recente passato dimostra un impatto sulle concentrazioni che compongono il particolato atmosferico sia all’aperto che indoor. In particolare, l’aumento dei PM10 come anidride carbonica nell’aria favorisce, oltre l’aumento della temperatura attraverso l’effetto serra, anche la crescita della vegetazione, attraverso un effetto fertilizzante, favorendo l’aumento dei pollini nell’aria, mentre l’aumento dell’umidità favorisce la crescita delle muffe nelle abitazioni. Dallo studio del particolato, il cosiddetto Pm10 e dell’ultra particolato Pm2,5 si è dimostrata una netta correlazione con l’aumento delle allergie respiratorie.

Il nuovo progetto Macvia-Lr è l’evoluzione di un altro progetto intitolato “La rinite allergica e il suo impatto sull’asma” (Aria), un’iniziativa avviata nel 1999 durante un congresso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Macvia-Lr, per il partenariato europeo dell’innovazione sull’invecchiamento attivo in buona salute (EIP su AHA), sarà presentato in 26 paesi europei. Raccoglierà, come “buona pratica”, le soluzioni innovative sviluppate nel progetto, che saranno successivamente trasferite gratuitamente attraverso un sistema di gemellaggio, ai diversi siti di riferimento di Eip su Aha per raccogliere informazioni sul monitoraggio e la gestione della rinite in Europa e per confrontare i percorsi terapeutici più idonei.

Il trasferimento della soluzione che emergerà dall’evoluzione del progetto Aria nella Regione Campania punta ad accelerare l’adozione dell’approccio da parte degli utenti attraverso la rete di specialisti territoriali. L’incontro offrirà, inoltre, l’opportunità di sviluppare sinergie e collaborazione tra Regioni e Distretti sanitari, nel contesto del gemellaggio promosso dalla rete Promis e dal PeiI su Aha.