
Al via la prima edizione del Parkithlon
4 Settembre 2025Triathlon solidale per persone con Parkinson, familiari e medici.

C’è chi nuoterà, chi pedalerà, chi camminerà con passo deciso e volontà tenace. Ma nessuno sarà solo. Il 12 settembre, a Fossacesia Marina in provincia di Chieti, la Costa dei trabocchi farà da cornice al debutto del Parkithlon, un triathlon pensato per unire persone con il Parkinson, caregiver e neurologi in un’esperienza di sport e condivisione.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione LIMPE per il Parkinson, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia e, al tempo stesso, raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica. Tutti possono contribuire sulla piattaforma www.retedeldono.it/progetto/ parkithlon-2025.
Quella sul litorale abruzzese sarà una giornata all’insegna del movimento e della solidarietà, in cui ogni partecipante percorrerà il proprio tratto di strada, simbolico e reale, per testimoniare che la malattia si affronta anche insieme, e che l’attività fisica può essere parte integrante del percorso di cura. Un gesto collettivo che mette al centro la persona, non la patologia, e ribadisce l’importanza di sentirsi parte di una comunità che si muove, letteralmente, nella stessa direzione.
Saranno oltre 100 i partecipanti a questa prima edizione, tra persone con Parkinson, neurologi e caregiver. Alcuni partecipano individualmente, altri in staffette che coinvolgono il nucleo familiare – genitori e figli, nuora e suocero, marito e moglie – o il proprio medico di riferimento. Insieme affrontano la prova condividendo la fatica, il sostegno reciproco e il desiderio di esserci l’uno per l’altro.
A rendere speciale il Parkithlon è anche il formato: una staffetta triathlon Super Sprint, con tre frazioni – 400 metri a nuoto, 10 chilometri in bicicletta, 2,5 chilometri di camminata veloce – progettate per essere accessibili a tutti, in singolo o in squadra. Il tutto in uno scenario naturale che invita alla partecipazione e alla connessione umana, lungo un tratto di costa tra i più belli d’Italia.
Il valore dell’iniziativa trova fondamenta solide anche nella letteratura scientifica. L’attività fisica regolare, soprattutto di tipo aerobico, è ormai riconosciuta come un intervento non farmacologico fondamentale per chi convive con il Parkinson: migliora la qualità della vita, rallenta il declino motorio e cognitivo, contrasta sintomi come depressione, affaticamento e insonnia. Lo sport, in questo contesto, diventa strumento terapeutico e leva psicologica.
Lo conferma anche il professor Michele Tinazzi, presidente della Fondazione LIMPE: “Lo sport può essere uno strumento potente nella gestione del Parkinson. Non si tratta solo di semplice attività fisica prescritta a scopo riabilitativo, ma di una pratica consapevole e regolare, che agisce su corpo e mente. Migliora l’umore, rallenta il declino motorio e cognitivo, crea motivazione e contatto umano. Con iniziative come il Parkithlon vogliamo che questo messaggio arrivi ovunque”.
Tra gli elementi più significativi del Parkithlon c’è anche la continuità. La manifestazione raccoglie infatti il testimone della Swim for Parkinson, la traversata a nuoto dello Stretto di Messina che in quattro edizioni ha già visto pazienti, familiari e medici impegnati insieme, in acqua, per testimoniare che la malattia non può spezzare la volontà né isolare le persone. A raccontare lo spirito che anima l’evento è la dottoressa Mariachiara Sensi, neurologa della Fondazione LIMPE e membro del Comitato organizzatore del Parkithlon insieme alla professoressa Francesca Morgante: “Dopo le forti emozioni della traversata dello Stretto, sentivamo il bisogno di un nuovo spazio per connettere sport, comunità e speranza. Il Parkithlon è questo: un momento in cui persone con Parkinson, i familiari e i neurologi non sono su fronti diversi, ma parte della stessa squadra: insieme, per superare i propri limiti, sostenersi e sentirsi vivi”.
Un contributo importante all’organizzazione è arrivato anche dal professor Stefano Sensi, direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche dell’Università “Gabriele d’Annunzio” che è anche tra i promotori del convegno internazionale che precede il Parkithlon. Da “abruzzese acquisito”, ha sostenuto con convinzione l’iniziativa, favorendo il legame tra l’appuntamento accademico e la manifestazione sportiva, a testimonianza di una continuità tra ricerca, territorio e comunità.
Un legame che troverà espressione anche nel convegno internazionale “A Brave New World in Parkinson’s Disease: Decoding Pathophysiology, Redefining Therapy”, in programma l’11 settembre, dalle ore 9 alle 14, presso l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara (aula “G. Galilei” ITAB – Campus Universitario via Luigi Polacchi 11, Chieti). L’incontro vedrà riuniti alcuni tra i massimi esperti di neuroscienze e malattia di Parkinson per discutere i più recenti progressi nella comprensione dei meccanismi molecolari e clinici della malattia e le prospettive di nuove terapie personalizzate. Tra i temi affrontati: la complessità della neurodegenerazione, l’uso di strumenti statistici innovativi per la ricerca clinica, lo sviluppo di biomarcatori individualizzati, le terapie avanzate sui circuiti motori e le nuove frontiere della stimolazione cerebrale profonda.
I neurologi che parteciperanno all’incontro scientifico saranno il giorno successivo al fianco delle persone con Parkinson lungo il percorso del triathlon, in un simbolico passaggio dall’aula accademica alla condivisione diretta con i pazienti.
Il Parkithlon gode del patrocinio dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara e del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche della stessa Università.
La manifestazione è resa possibile anche grazie al supporto del Rotary Club Lanciano Costa dei Trabocchi che, oltre a supportare la parte organizzativa dell’evento sul territorio, promuove iniziative specifiche di raccolta fondi.