Al Ministero incontro sulle cure domiciliari

Al Ministero incontro sulle cure domiciliari

23 Ottobre 2019 0 Di La Redazione

In questi giorni, nella sede del Dicastero della salute, si è svolto l’incontro tra le delegazioni dell’Associazione italiana di cure domiciliari e del Sumai con il viceministro Pierpaolo Sileri.

La delegazione dell’A.I.Cu.D. era costituita dal presidente nazionale dottor Stanislao Napolano e dal responsabile della comunicazione dottor Antonio Chiacchio, la delegazione Sumai era rappresentata dal segretario generale nazionale dottor Antonio Magi e dal vicepresidente nazionale dottor Gabriele Peperoni.

L’incontro, inserito nella stretta collaborazione tra ministero e operatori del santità territoriale, ha avuto il suo focus sulle cure domiciliari, dove l’Associazione italiana di cure domiciliari di concerto con il Sumai e con l’Osservatorio delle malattie rare, sono impegnati nel definire e proporre un modello organizzativo di cure domiciliari.

“L’obiettivo dell’associazione – riferisce il dottor Napolano – è di garantire la continuità della cura dall’ospedale al domicilio del cittadino malato, assicurando quanto ad esso necessita fornendo farmaci, devices, ausili per quadri clinici complessi con alta intensità assistenziale, eliminando tutti quegli aspetti burocratici che ancor oggi fanno delle cure domiciliari un percorso ad ostacoli per le famiglie dei pazienti”.

Altro aspetto messo a fuoco dal vicepresidente del Sumai Gabriele Peperoni “è la necessità di strutturare una organizzazione di cure domiciliari, che abbia una propria organizzazione con personale dedicato in modo esclusivo, questo permetterà di concretizzare l’integrazione integrazione “ospedale-territorio” in quanto oggi, richiamare il territorio come l’altro polo del integrazione risulta improprio, poiché territorio non ha alcun riscontro concreto, dato che è il Distretto sanitario l’attore presente sul territorio, che però va rafforzato con uno strumento operativo che deve essere ben visibile e competente nel garantire attività assistenziali di alto livello per pazienti affetti da gravi patologie come lo sono le neoplasie in fase avanzata o terminale, le patologie neurodegenerative in fase avanzata, le malattie genetiche e rare e l’assistenza domiciliare pediatrica”.

Gli accordi presi con il viceministro, prevedono la costituzione di un tavolo di confronto, che deve analizzare lo stato dell’arte e definire un modello operativo assistenziale, che risponda all’articolo 32 della Costituzione, assicurando sul territorio nazionale uniformità di assistenza e di prestazioni.