Aitf Campania, critica la situazione trapianti al Cardarelli

Aitf Campania, critica la situazione trapianti al Cardarelli

12 Luglio 2023 Off Di La Redazione

“Egregio Presidente,

nell’ambito del riassetto organizzativo in corso all’A.O.R.N. “A. Cardarelli” di Napoli, un recente atto aziendale delinea una situazione molto critica per i trapianti di fegato e per il follow-up dei trapiantati in quanto prospetta la chiusura del Dipartimento dei Trapianti le cui attività andranno accorpate ad altri reparti.

Questa decisione rischia di compromettere definitivamente l’attività di un Centro di eccellenza che nella sua quasi trentennale attività ha superato i 1000 trapianti grazie alle altissime professionalità che si sono succedute, dal suo fondatore il prof. Mario Santangelo ai dott. Fulvio Calise e Oreste Cuomo. Ad oggi il dipartimento ha in cura oltre 1300 pazienti trapiantati oltre a quelli in attesa di trapianto, spesso con patologie complesse che richiedono una assistenza altamente specialistica.

In quanto Associazione di pazienti trapiantati o in attesa di trapianto di Fegato, siamo a manifestarLe le nostre legittime preoccupazioni che riguardano sia l’attività dei trapianti di fegato sia il follow-up delle persone già trapiantate, su cui la chiusura del Dipartimento avrebbe un sicuro impatto negativo, venendo meno la focalizzazione su aspetti che richiedono un così elevato grado di specializzazione, che meglio si esprime in un ambiente fortemente coordinato. Inoltre, la mancanza del Dipartimento, costituito di U.O.C. specifiche e dedicate per offrire quell’assistenza qualificata unica nella regione Campania in grado di effettuare il trapianto di fegato, indebolirebbe inevitabilmente Il Centro Trapianti con conseguenti ripercussioni negative sull’attività trapiantologica. Assisteremmo di sicuro ad una diminuzione del numero di trapianti effettuati, che negli ultimi anni si attesta sui 40÷50 per anno, con una netta ripresa delle migrazioni verso centri fuori regione e conseguente incremento della spesa sanitaria in uscita.

Le preoccupazioni per una scelta del tutto incomprensibile sono condivise dalle diverse componenti della filiera trapiantologica e sono già state espresse nelle sedi competenti d’altri protagonisti di primo piano della suddetta filiera.

Fidiamo molto sulla sua riconosciuta sensibilità che pone al centro l’interesse del paziente e sulla centralità del suo ruolo istituzionale per chiederLe di intervenire per modificare la decisione di abolire il Dipartimento dei Trapianti e scongiurare il verificarsi degli scenari prospettati a danno dei pazienti e della casse della Sanità regionale. Sicuri di un suo sollecito intervento, saremmo ben lieti di incontrarLa di persona per meglio documentare e motivare le nostre argomentazioni.

In attesa di un Suo cortese riscontro, porgiamo i nostri distinti saluti”.