Afragola, bullismo non fa rima con autismo

Afragola, bullismo non fa rima con autismo

22 Marzo 2024 Off Di La Redazione

Pregiudizio ed ignoranza. Non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie quando ha visto quel video ripreso in occasione di un evento organizzato nella scuola del figlio autistico per celebrare la giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. 

Una vicenda penosa quella rilanciata dall’Ansa. E del resto le immagini, girate in un istituto scolastico di Afragola, in provincia di Napoli, sono chiare: il ragazzo, che ha 11 anni, è seduto accanto all’insegnante di sostegno. Pronuncia i tipici suoni ripetitivi e incontrollabili di chi è afflitto dalla sindrome autistica. “Suoni di gioia”, per chi conosce il ragazzino, che è felice e sorridente per quel momento di socialità, ma evidentemente percepiti come un fastidio dalla preside che invita la docente a prenderlo per mano e ad accompagnarlo fuori dalla palestra. La vicenda risale allo scorso 7 febbraio ma solo qualche giorno fa, Patrizia, mamma del ragazzo e anche di un altro bimbo pure lui autistico, viene a sapere dell’accaduto. Chi ha girato quelle immagini non ha potuto più tenersi dentro ciò che aveva visto. E, alla fine, si è convinto e l’ha recapitato alla donna. “Ho un dolore dentro… me l’ha cacciato come un cane che stava abbaiando”, dice ora Patrizia, commentando il gesto della dirigente scolastica. Nel video si vede l’insegnante di sostegno accompagnare fuori il ragazzo su ordine della preside: “prof per piacere prendete quel ragazzo e portatelo in classe”, dice. “Era evidentemente sorridente e felice per quel momento di socialità”, spiega invece la mamma, “ed é stato allontanato perché quei sorrisi a modo suo evidentemente davano fastidio”. Patrizia, dopo avere visto le immagini, ha deciso di rivolgersi all’associazione “La battaglia di Andrea”, che ormai da anni si batte per i diritti dei diversamente abili. “Quando la mamma ci ha mostrato il video siamo rimasti scioccati – dice Asia Maraucci, presidente dell’associazione – ma la cosa che ci ha sconvolti di più è il silenzio assordante che si è creato intorno ed il fatto che nessuno abbia detto nulla, che nessuno abbia contestato. La signora ha chiesto supporto al nostro avvocato Sergio Pisani e noi subito l’abbiamo messa in contatto con lui che immediatamente ha preso a cuore il caso ed ha deciso di seguirlo. Ci auguriamo che si chiarisca la situazione – conclude – ma ad oggi quelle parole ci rimbombano in testa e sono pesanti come macigni”.