Adele Vairo, un … tecnico in progress

Adele Vairo, un … tecnico in progress

7 Giugno 2023 Off Di Rita Lazazzera & Pasquale Maria Sansone

Procida si è “affezionata ” al ruolo di capitale della Cultura e anche quest’anno premia personalità che si sono particolarmente distinte nell’ambito del volontariato e del lavoro. Adele Vairo D.S. del Liceo Manzoni di Caserta ha così incassato l’ennesimo riconoscimento.

 Preside Vairo ci si abitua mai ai premi o ogni volta che arrivano rappresentano sempre un’emozione nuova, aldilà della motivazione per cui vengono assegnati?

Non ci si abitua mai alle belle emozioni. Guai se così fosse.
Naturalmente ogni nuovo evento mantiene una propria singolarità, un posto specifico nella vita di ciascuno, una percentuale varia di gioia, soddisfazione e gratificazione. Naturalmente la motivazione di un riconoscimento ricevuto è l’ incipit.
La motivazione del Premio procida…è veramente entusiasmante. Un ritratto a 360 gradi che mi riempie davvero di gioia e soddisfazione. La location, il parterre, la meticolosissima organizzazione, che cosa potrei mai aggiungere?
Da Assessore tecnico al Comune di Caserta a Preside di un Liceo in costante crescita per gradimento (numero di allievi) e valutazione di merito. Si sente più una donna in carriera o un tecnico che tenta di svolgere al meglio il proprio compito?

Mi sento un tecnico al servizio della mia utenza, del territorio, del contesto. Un pezzetto di Stato che nel suo privato ed individuale deve funzionare al meglio. Naturalmente ciò implica anche ampliare orizzonti, prospettive e ambiti di riferimento. Tanto prescindendo dallo stereotipo della carriera in quanto tale.
Sintetizzerei…un tecnico in progress!

La Scuola è in grande difficoltà eppure il suo Istituto riesce a collezionare successi insperati. Qual è il segreto per il raggiungimento di così importanti obiettivi?

Non ci sono segreti. Lavoro, studio, ricerca, analisi e relazione con il contesto, il territorio.
Ancora, ascolto delle altrui esigenze, lavoro di squadra sempre e comunque, onestà, linearità, trasparenza, pazienza, mediazione, sangue freddo: alla fine si è da soli a decidere.
Il senso di responsabilità ci deve sempre guidare che con l’aggiunta di un pizzico di follia unito alla passione per quello che si fa ed all’ entusiasmo per la vita non guastano mai.
Il declino della Scuola italiana coincide con il declino dell’intera società. C’è possibilità di invertire la tendenza, Lei da dove comincerebbe?

Comincerei dall’ investire seriamente nella scuola. Ma seriamente, il che significa mettere al centro la tecnica e dare priorità al sistema scuola, far decidere chi di scuola sa davvero, ed investire su formazione, merito, quello vero, differenziazione di ruoli e carriere.
Professionalizzare finalmente il settore, non ridurre la scuola alla tuttologia.
La scuola da sola non va da nessuna parte, ma alla scuola si deve pensare seriamente, non solo come un ammortizzatore sociale da coinvolgere a comando.
La scuola ed il suo prestigio e la sua importanza devono ritornare al centro della scena nazionale.