Simone Quintieri, ma in Paradiso si gioca al calcio?

Simone Quintieri, ma in Paradiso si gioca al calcio?

10 Febbraio 2024 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Nel 2019 – dopo varie esperienze da calciatore professionista di buon livello in Italia, Germania, Belgio, Malta, Malesia, Indonesia, emirati Arabi Uniti, Kwait, Usa – il giramondo, Simone Quintieri è approdato al Patentino di allenatore Uefa. È cresciuto professionalmente con calciatori quali Gennaro Gattuso e Giorgio Chiellini. Da circa due anni collabora con Alessandro Del Piero, indimenticata punta di diamante della Juventus e della Nazionale.

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Ho una sorella, una scienziata che lavora ad Oxford Lina Quintieri che mi ha dato dei consigli utili. Entrambi, in ogni caso, abbiamo seguito tutte le indicazioni che ci venivano dal Ministero della Salute, dal lavaggio delle mani, all’uso della mascherina, uscire meno possibile. Avendo un giardino davanti casa, nel periodo più difficile della pandemia vivevo in Francia, ho cercato di tenermi in forma.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

La pandemia nel mondo dello Sport ha creato danni notevoli. Ad esempio nel mondo del Calcio, giocare senza spettatori è stato terribile. Il Calcio per me è una “livella” che mette assieme uomini di  varia estrazione sociale ed il Calcio praticato senza tifosi è una vera iattura. Fortunatamente le serie maggiori hanno beneficiato del supporto televisivo ed anche nel periodo più critico hanno mantenuto l’attenzione.

Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Quando ero nella pancia di mia madre già calciavo, a detta sua e da bambino ero sempre con il pallone in mano. A dodici anni ero un ragazzino che faceva 1200 palleggi ed ho chiesto a mia sorella che li contava: ma in Paradiso si gioca a Calcio? Più eloquente di così il mio attaccamento al pallone. Al solo pensiero questo ricordo mi emoziona tantissimo.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

La forza di volontà nel raggiungere gli obiettivi è tutto. Anche io che oggi ho quaranta anni ho ancora dei traguardi da raggiungere. Lorenzo del Piero che è il nipote di Alessandro forse non ha delle qualità eccelse ma una volontà ed una determinazione incredibili. Questo ragazzo a 16 anni ha già esordito in serie C Ha fatto sei goal in 7 partite in primavera ma per la grande forza di volontà. Quello che ti aiuta veramente  è la pertinacia, il non arrendersi mai di fronte a qualsiasi ostacolo. Gutta cavat lapidem non vi sed saepe cadendo.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi  che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Ai ragazzi che intraprendono questa attività consiglio che devono giocare solo ed esclusivamente per passione e sacrificarsi, abbandonando per almeno 10 ore al giorno il cellulare. Per conquistare dei traguardi importanti bisogna impegnarsi senza risparmio. Per aspera ad astra !