Zaffiro

Zaffiro

27 Ottobre 2025 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Il suo percorso discografico è cominciato nel 2021, Gabriele Larossa, in arte Zaffiro, è un cantautore emergente che recentemente ha partecipato al programma The Coach arrivando in finale. Il suo sound pop-rock, fantasioso ed elettrizzante, riesce a dosare, in maniera sapiente, gli ingredienti musicali di base.

 L’incontro con la musica sin da bambino. Poi il gioco è diventato passione, poi professione. In estrema sintesi ci racconta le tappe salienti fino ad oggi della sua carriera artistica?

Fin da bambino ho avuto un legame profondo con la musica: passavo ore al pianoforte e alla tastiera, suonando e sperimentando melodie. Ho sempre scritto pensieri, sensazioni ed emozioni su dei diari, piccoli frammenti di me che col tempo ho imparato a trasformare in testi e poi in canzoni.

Il canto però è arrivato più tardi, quasi all’improvviso, intorno ai 17-18 anni. È stato come se dentro di me si accendesse una luce: da quel momento ho capito che era la mia strada. Ho iniziato a studiare canto per anni, fino a farne la mia più grande passione, qualcosa di cui oggi non potrei più fare a meno.

Nonostante tutto sia iniziato “tardi”, perché la vita mi ha messo spesso di fronte a ostacoli, tanto lavoro, poche possibilità e tante sfortune quotidiane, non ho mai smesso di crederci. Mi sono sempre rimboccato le maniche, imparando da solo, sfruttando ogni minuto libero per creare.

Così sono nati i miei brani (“Solo Musica”, “Calamite”, “Alla Fine”, “Sono Qui” e “Ora che sono grande” ) ognuno di loro racconta un pezzo del mio cammino, fatto di tenacia, autenticità, dolore e verità.

Le tappe salienti della mia carriera sono arrivate dopo molti anni di lavoro e dedizione: ho partecipato a diversi concorsi canori, a kermesse regionali e nazionali, tra cui Il Cantagiro, dove sono arrivato alle finali nazionali presentandomi sempre come cantautore con i miei brani inediti.

Successivamente, nel 2024, sono stato selezionato come concorrente ufficiale della settima edizione di The Coach, una trasmissione televisiva nazionale, dove ho gareggiato sempre come cantautore e sono arrivato fino alle fasi finali.

Se dovesse dare una definizione alla sua musica parlerebbe di…

Direi che la mia musica è emozione in forma liquida. È come il mare: profonda, a volte calma e a volte in tempesta, ma sempre sincera.

Per me la musica è prima di tutto un bisogno: è il mio modo per sfogarmi, per tirare fuori tutto ciò che ho dentro. È una forma d’arte che mi permette di raccontare qualcosa a qualcuno, di condividere emozioni e far sì che chi ascolta possa immedesimarsi e sentirla anche un po’ sua.

La mia musica non è altro che una condivisione, un ponte tra me che la creo e chi la ascolta: una sorta di grande amicizia che unisce persone diverse attraverso le stesse emozioni.

Un artista che si confronta col pubblico necessariamente punta a mantenersi in forma, anche da un punto di vista fisico. Qual è la sua ricetta?

Credo che corpo e mente vadano di pari passo. Da qualche anno mi alleno in palestra, perché ho bisogno di sentirmi in forma, di sfogarmi e di vedermi meglio. Mi aiuta a stare bene dentro e fuori.

È chiaro che oggi anche l’immagine conta (non è la cosa più importante, ma ha il suo peso) quindi se posso mantenermi in forma, perché non farlo?

Fa stare bene me e, forse, trasmette anche più energia a chi mi vede o mi ascolta.

Nel suo nucleo familiare chi per primo l’ha sostenuta in questa scelta non facile?

In realtà non è stato tutto facile all’inizio. Mi sentivo dire spesso che quella musicale non era una strada semplice, che non mi avrebbe dato stabilità o un sostegno concreto. Ma nel tempo ho trovato persone che hanno creduto in me: la mia insegnante di musica, con cui dopo tanti anni siamo ancora amici, e i miei amici più stretti che sono sempre stati i miei primi fan. Anche la mia famiglia oggi mi sostiene e crede in me, soprattutto le mie zie che,  nella loro playlist, hanno solo me (Antonella ha come suoneria del cellulare una mia canzone e Angela che anche quando sbriga le faccende domestiche ascolta sempre le mie canzoni) e dopo aver visto che, passo dopo passo, sono riuscito a trasformare un sogno in qualcosa di reale.

Cosa bolle nella sua pentola artistica riguardo al suo futuro?

La verità è che nella mia pentola bolle sempre qualcosa.

Non smetto mai di scrivere, di creare, di mettere in musica le mie emozioni.

A volte la fiamma è più bassa, altre volte la alzo per far bollire più in fretta, ma non si ferma mai.

Ci sono nuovi progetti e nuove canzoni in arrivo — e posso anticipare che presto uscirà un nuovo singolo.

Non lascerò le persone che mi seguono a bocca asciutta… anzi, direi a orecchie asciutte.