Violenza sulle donne, al “Pascale” il muro della memoria
26 Novembre 2025
Per non dimenticare. Parete coperta con le foto e le storie di donne vittime di violenza. Un muro lungo 11 metri che racconta di donne, madri, figlie, spesso uccise dall’ex partner o dal compagno per desiderio di possesso, incapacità di accettare una separazione o comunque motivi correlati al solo fatto di essere donne.
Vicende di violenze che continuano a occupare le pagine di cronaca. Dietro ai numeri ci sono volti, storie, vite distrutte raccolte, dal 2018 a oggi, dalle donne del Cif (Centro italiano femminile) provinciale di Napoli: 800 e più schede che significa 800 e più donne morte per mano dei loro uomini. Lo chiamano il Muro dell’Orrore e oggi è stato allestito sulle pareti perimetrali dell’aula Cerra del Pascale in occasione di un convegno che celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne promosso dall’Istituto dei tumori di Napoli, da sempre sensibile al dramma dei femminicidi e più in generale alle problematiche che riguardano l’uguaglianza uomo donna sul posto di lavoro.
Un Muro che significa tenere alta l’attenzione su un problema che resta costante. Dall’inizio dell’anno a oggi sono 85 le donne uccise in ambito familiare/affettivo, di queste 14 nella regione Campania. Un dato che non è cambiato negli anni: quasi una donna viene uccisa ogni quattro giorni.
“Nel nostro paese diminuiscono gli omicidi, ma non i femminicidi. L’iniziativa – dice Fiorella Girace, presidente del Cif provinciale, il più antico comitato femminile italiano – rientra negli eventi che ogni anno in occasione del 25 novembre promuoviamo a Napoli e in provincia. Per noi è un onore oggi avere accettato l’invito del Pascale. Le schede raccolte dal Cif di Castellammare sono molte di più purtroppo”. Le curatrici della mostra, Pina Scognamiglio e Claude Persico, hanno, infatti, raccolto le storie delle donne uccise dal 2007 a oggi. Le schede che per mancanza di spazio non si è riusciti ad attaccare al muro sono state messe in book fotografici, visionabili al pubblico.
Promossa dal Gep e dal Gup del Pascale, presieduti rispettivamente da Iolanda Attanasio e da Maria Lina Tornesello, questa iniziativa si inserisce in un impegno più ampio dell’istituto per la parità di genere e la lotta contro la violenza. L’Istituto dei tumori di Napoli è infatti da anni coinvolto con il Gender equality plan e il Comitato Unico di Garanzia, che lavorano per garantire parità e pari opportunità di genere all’interno del contesto lavorativo, combattendo ogni forma di discriminazione e violenza.
Attraverso questa mostra fotografica, il Pascale intende non solo sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne, ma si impegna attivamente a promuovere una cultura di rispetto, solidarietà e uguaglianza di genere, sia all’interno che all’esterno dell’ambiente lavorativo.
«Come istituzione – dice Iolanda Attanasio – vogliamo denunciare questa emergenza. In un anno si arriva a quasi 100 donne almeno che hanno subito violenze. L’anno scorso abbiamo posizionato nei giardini dell’Istituto una panchina rossa, quest’anno il muro. Perché non possiamo essere indifferenti a tanta violenza e con iniziative del genere invitiamo le donne a denunciare ogni abuso. Solo se tutti insieme combattiamo questa battaglia probabilmente possiamo vincere».

