Vangelo In Salute, la Parola che cura: la Pasqua

Vangelo In Salute, la Parola che cura: la Pasqua

20 Aprile 2025 Off Di Fabio De Biase

“È vuoto il sepolcro, non la vita: guarire è risorgere da ciò che pensavamo morto”

 Pasqua è una terapia. E non lo dico in senso poetico, ma clinico, spiritualmente clinico. Il Vangelo di Giovanni (20,1-9) ci presenta una scena apparentemente statica: un sepolcro, una pietra ribaltata, dei teli piegati. Ma in realtà, è il primo “pronto soccorso” dell’anima. In quel vuoto – lo stesso che ci terrorizza quando ci prende allo stomaco – Maria di Màgdala, Pietro e il discepolo amato trovano il primo indizio che la morte ha perso.

Là dove sembrava finita, comincia la guarigione. Là dove il corpo non c’è più, comincia la corsa della fede. Il Vangelo ci cura perché ci destabilizza: ci invita a fidarci di ciò che non si vede, a cercare senso dove prima vedevamo solo fine. E non è forse questa la forma più difficile, ma anche più potente, di salute?

Gesù risorto non si fa vedere subito. Prima si lascia cercare. Ci chiama fuori dalle nostre tombe interiori, dalle logiche della rassegnazione, dalle diagnosi sbagliate che ci siamo cuciti addosso: “Non cambierò mai”, “Ormai è tardi”, “È finita”. La Pasqua smentisce tutto questo. E lo fa nel silenzio di un sepolcro vuoto, che grida la parola più terapeutica del Vangelo: “Vivi”.

Questa è la Domenica di Tuttosanità. Non quella dei miracoli clamorosi, ma della rinascita silenziosa. È la domenica di chi aveva smesso di sperare e ricomincia a camminare. Di chi si alza dal letto dell’anima, stira le lenzuola del lutto, e si rimette in piedi.

La Parola che cura oggi ci dice: non c’è pietra che non possa essere rotolata via.

Non c’è sepolcro che possa contenere chi è amato.

E soprattutto: non c’è dolore che, attraversato con Cristo, non possa diventare salute eterna.

Che la luce del mattino di Pasqua illumini le nostre notti interiori.

Che il silenzio del sepolcro vuoto diventi musica di rinascita.

Che ognuno di noi possa lasciarsi toccare dalla Parola che risana, rialza, trasforma.

Buona e Santa Pasqua! Il Risorto ti precede: non temere di seguirlo anche se il cuore è ancora ferito.

Lui non guarisce solo il corpo, ma l’anima.

E da lì ricomincia tutto!