Serviranno 2 miliardi di euro e 10 anni per bonificare i siti inquinati tra Napoli e Caserta

Serviranno 2 miliardi di euro e 10 anni per bonificare i siti inquinati tra Napoli e Caserta

28 Settembre 2025 Off Di La Redazione

Dopo oltre venti anni di spreco e di ozi arriva l’amara verità. Finalmente viene gettata nuova luce sui tanti allarmi (lanciati, inascoltati e colpevolmente minimizzati) che partivano dal mondo della sanità che denunciava lo stretto legame fra malattie gravissime (spesso mortali) e la tragica vicenda, l’autentico tupro ambientale subito dalla, cosiddetta, “Terra dei fuochi”. Per attuare la sentenza della Cedu sulla vasta area interessata, infatti, serviranno in due anni, ossia il lasso di tempo dato all’Italia dalla Corte per affrontare il problema, 500 milioni di euro, ma per portare a termine le bonifiche dei siti inquinanti tra Caserta e Napoli abbiamo calcolato che ci vorranno in 10 anni due miliardi di euro”.

Sono le cifre fornite dal Commissario per la Terra dei Fuochi Giuseppe Vadalà al Forum internazionale sull’economia dei rifiuti organizzato dal Consorzio dei beni dei rifiuti in polietilene Polieco, a Napoli.

Vadalà, nominato nel febbraio scorso, ha sottolineato la necessità di “cambiare passo su tutto ciò che riguarda la Terra dei Fuochi”, “cosa che sta già avvenendo con il Decreto Legge di agosto che dovrà essere convertito entro il 7 ottobre (manca il passaggio alla Camera dei Deputati, ndr), e che ha agito sulla deterrenza, fondamentale per cambiare anche la mentalità dei cittadini e far loro capire che non si smaltisce per strada”. Il DL ha inasprito le pene sull’abbandono di rifiuti. Ma per portare a termine l’enorme mole di lavoro sul prelievo dei rifiuti in strada e sulle bonifiche delle decine di siti inquinati presenti tra le province di Caserta e Napoli, Vadalà ritiene che servano “la continuità di impegno e di risorse”. L’impegno è garantito dalla “cabina di regia attivata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano con il Viceministro dell’Ambiente Vannia Gava”; sulle risorse invece Vadalà ammette che nel DL Terra dei Fuochi “sono stati previsti 15milioni di euro per la bonifica delle tante discariche abusive presenti sulle strade. E abbiamo iniziato da Giugliano in Campania bonificando tre siti, e ora faremo una festa con il sindaco”.
    Altri 45milioni di euro (fondi Fsc) sono stati resi disponibili dal Viceministro Gava – li ha annunciati nel corso della riunione tenutasi alla prefettura di Caserta il 17 settembre scorso – e di questi altri 15 serviranno per la bonifica di altri siti presenti in strada, che partirà nei prossimi giorni, e trenta per la caratterizzazione dei rifiuti in questi siti, cioè capire di che tipologia di rifiuto parliamo. Nel 2026 serviranno poi altri 150 milioni, speriamo nella Legge di stabilità”. Parallelamente va avanti l’opera di bonifica con fondi della Regione e fondi della struttura commissariale diretta da Vadalà di alcuni siti storici contaminati, come quello di Calabricito ad Acerra (Napoli), luogo simbolo della Terra dei Fuochi con le datate immagini delle pecore malformate.
    “Speriamo di finire la bonifica entro inizio del 2026, e anche in questo caso faremo una festa”. A novembre sarà inoltre licenziato il piano di comunicazione che Vadalà doveva preparare come previsto dal Decreto Legge del marzo scorso. “Lo porteremo sui territori – evidenzia Vadalà – cui dovremo far capire che gli spazi liberati dai rifiuti sono una conquista da difendere”.
    Ed infine il Commissario diffonde le cifre dei controlli effettuati dalle forze dell’ordine e dai Prefetti di Napoli e Caserta nella Terra dei Fuochi da aprile ad agosto: 4800 i controlli sul territorio, con 8200 veicoli e 12mila persone controllati. 973 le denunce, sette gli arresti, 507 le attività economiche sequestrate per un valore di 9 milioni di euro, e sanzioni elevate per 6 milioni.