
Sanità, Vico Equense riconosciuta come “zona disagiata”
12 Luglio 2025SANITÀ. VICO EQUENSE “ZONA DISAGIATA”. PERPLESSITÀ E MALUMORI NEGLI ALTRI CENTRI DELLA PENISOLA SORRENTINA
Il riconoscimento ufficiale di Vico Equense come “zona disagiata” dal punto di vista sanitario, approvato dal Consiglio regionale della Campania, sta facendo discutere l’intera penisola sorrentina. Una decisione che, se da un lato ha suscitato soddisfazione e orgoglio tra amministratori e cittadini di Vico Equense, dall’altro ha innescato dubbi, malumori e qualche velata perplessità nei comuni limitrofi.
La normativa, fortemente voluta dal presidente della I Commissione regionale Giuseppe Sommese, punta a garantire pari dignità ai territori geograficamente penalizzati, assimilando Vico Equense a realtà come Capri, Ischia, Procida, Sessa Aurunca, Sapri e Piedimonte Matese. Obiettivo: superare le difficoltà di accesso ai servizi sanitari, potenziare i presidi esistenti, attrarre personale medico con incentivi e migliorare i servizi essenziali, dai punti nascita ai reparti oncologici. «Le isole e le aree periferiche vivono ogni giorno il peso dell’isolamento sanitario e sociale. Riconoscere questo disagio è una scelta di giustizia», ha dichiarato Sommese, evidenziando come la legge non crei privilegi, ma miri ad annullare disuguaglianze.
A Vico Equense si brinda a una decisione considerata storica. Il sindaco Giuseppe Aiello parla di «risultato fondamentale per il rilancio dell’ospedale De Luca e Rossano», da anni in difficoltà per mancanza di personale e rischio di chiusura di reparti vitali. Il riconoscimento, secondo Aiello, aiuterà ad attrarre nuovi medici e garantire continuità assistenziale, soprattutto nei reparti più delicati.
Tuttavia, non tutti i comuni della penisola sorrentina condividono lo stesso entusiasmo. Seppur in modo non ufficiale, tra gli operatori sanitari e alcuni amministratori locali serpeggia un malcontento silenzioso. A Sorrento, Sant’Agnello, Massa Lubrense, Meta e Piano di Sorrento, la preoccupazione è che si crei una “sanità a due velocità”, con risorse e attenzione concentrate su Vico Equense e una possibile marginalizzazione degli altri territori che, pure, soffrono gli stessi disagi: ospedali sotto pressione, carenza di specialisti, pronto soccorso intasati e reparti a rischio. «Le criticità sanitarie non sono una prerogativa solo di Vico – si mormora negli ambienti ospedalieri – Tutta la costiera condivide problemi analoghi: distanza dai grandi centri ospedalieri, mobilità difficile, carenze strutturali e organiche. Il rischio è creare squilibri anziché soluzioni condivise».
Il timore di fondo è che, in assenza di un piano strategico complessivo per l’intera penisola sorrentina, il riconoscimento di “zona disagiata” possa tradursi in un beneficio limitato a un solo comune, generando disparità e tensioni istituzionali.
A lanciare un appello all’unità è Rosario Lotito, presidente del Comitato Tutela Salute Pubblica Penisola Sorrentina: «L’inserimento di Vico tra le aree disagiate non deve essere una vittoria di parte. Deve rappresentare un’opportunità per tutta la penisola. Per ogni mamma, ogni anziano, ogni giovane che ha diritto a curarsi senza dover affrontare viaggi della speranza o subire liste d’attesa interminabili. Non ci servono bandierine politiche, ma un fronte comune. Continueremo a vigilare e a proporre, perché la salute è un diritto, non un favore».
Intanto, i sindaci degli altri comuni osservano con attenzione gli sviluppi, valutando se avanzare richieste analoghe per i propri territori. La sensazione, in penisola, è che il provvedimento sia solo il primo passo di una partita più ampia che riguarda non solo la geografia sanitaria ma il futuro stesso di un sistema che rischia di implodere se non si saprà trovare un equilibrio tra i bisogni locali e la necessità di garantire cure adeguate a tutti, senza distinzioni di confine.
Per ora, il Comune di Vico Equense incassa un riconoscimento atteso da anni. Ma la vera sfida sarà tradurre questa “zona disagiata” in servizi migliori, non solo per i cittadini di Vico, ma per l’intera penisola sorrentina.