Sanità e misteri, grandi e piccoli, del Sistema sanitario campano

Sanità e misteri, grandi e piccoli, del Sistema sanitario campano

1 Agosto 2025 Off Di Antonio Magliulo

La saga della Campania che non esce  dal Piano di rientro e la nomina apicale dell’Asl Ce che non decolla.

Mentre a livello nazionale si continua a discutere da mesi sulla permanenza o meno della Campania nel Piano di rientro – giova ricordare che la regione è già uscita dal Commissariamento nel 2019 – a livello locale prosegue il “dibattito” sulla mancata nomina del nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Caserta.

Se stessimo sgranando i grani del rosario – per carità, nessun intento dissacratorio nei confronti della religione e di quanti ripongono fiducia nelle celebre preghiera mariana – questi “misteri” diventerebbero di difficile collocazione se costretti e rientrare nelle categorie esistenti ed allora “battezziamoli” come “misteri della sanità”.

Nel primo di questi “nuovi” misteri (grandi) si contempla “la mancata uscita della Campania dal Piano di rientro”. È stato certamente questo uno dei grandi dolori esistenziali del governatore De Luca che, novello Catone, in più occasioni ha denunciato la “vergogna di una regione che, pur essendo fra le tre con bilancio in attivo da ben dieci anni, non viene rimessa nella normale gestione, sottraendola così  alla sorveglianza speciale di Roma che trova la su ragion d’essere proprio nel Piano di rientro.

Che dire? Su questo punto De Luca ha cento volte ragione: se non c’è sbilanciamento economico, perché continuare con sorveglianza e Piano di rientro? In realtà, la risposta a questa domanda il presidente Campano la conosce già e attiene alle norme ciniche e amorali dellareal-politik: l’attuale Governo di centro-destra, oltretutto a pochi mesi dalle elezioni regionali, per nessuna ragione al mondo può consentire a De Luca di appuntarsi questa medaglia al petto.  Esiste poi una ragione ancora più stringente: il Governo centrale è in bolletta e, alle regioni fuori dai Piani di rientro vengono attribuiti un bel po’ di soldi in più che, semplicemente, non ci sono.

E allora, potrebbe chiedersi qualcuno, se le cose stanno così, perché il presidente De Luca che è un vecchio volpone continua ad alzare la voce? E qui non occorre interpellare politologi per avere la risposta. Come si fa a zittire un “personaggione” come lui che urla quando ha torto se, come in questo caso, ha pure ragione?

E veniamo ai misteri piccoli della sanità. È in corso una vera e propria sceneggiata imperniata sulla nomina del nuovo direttore generale dell’Asl Caserta. “Gran rifiuto” o siluramento che sia, dopo il definitivo tramonto dell’ipotesi Ferrante, ecco che viene congelata anche la nomina d Antonio Limone, ex commissario prima e direttore generale poi dell’Istituto sperimentale zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici. Uomo di collaudata esperienza nella gestione degli enti sanitari. Da questo momento in poi ecco la repentina e frenetica riattivazione del manager in carica Blasotti che, frenato dalle noie giudiziarie, cerca di resistere in sella fino alla pronuncia del Giudice. Sperando, ovviamente, in un responso favorevole.

Alcuni bene informati, in questi piccoli misteri della sanità, sostengono che a scavare un primo solco tra Blassotti e De Luca non siano stati i processi ma la fuga in avanti nel campo della digitalizzazione operata dall’Asl Casertana che – sull’intuizione del medico-allergologo appassionato di informatica, dottor Michele Tari, su questo fronte era molto progredita rispetto al progetto partorito poi da Soresa: Sinfonia.

Saniarp il nome del processo di informatizzazioneinformatico portato avanti dai Casertani e, per la verità, per un certo periodo la Regione ne ha pure usufruito. Ma quando si è trattato di passare la mano per una gestione diretta del sistema digitalizzato da parte della Regione (sarebbe subentrata Soresa) i “creatori” della piattaforma di Terra di Lavoro hanno risposto con un secco rifiuto. “La creatura” – che tale era considerata per alcuni di loro – non poteva essere strappata dalle loro braccia”.

Circa due anni fa, se la memoria non ci inganna, la presentazione – in pompa magna, con tanto di servizio Rai – del processo di informatizzazione “autarchico” targato Caserta che, in questo settore, metteva al primo posto in Campania l’Asl di via Unità Italiana. Dalla Regione il Gelo!

Appena qualche settimana fa la presentazione al Policlinico federiciano di analogo sistema per la gestione informatizzata della sanità Campana (Sinfonia, a trazione Soresa) con tanto di governatore che taglia il nastro di rito. De Luca che “arriva secondo” è una cosa che non si può neanche pensare…

Infine, magari sarà una banalità, l’invito di De Luca rivolto ai direttori generali, di limitarsi alla normale amministrazione in questa fase delicata e di non procedere a nomine o incarichi apicali. Il manager casertano, a quanto pare, per ben due volte avrebbe disatteso la raccomandazione. Da qui, prendendo a prestito dal gergo calcistico, il doppio giallo (nero su bianco) per Blasotti. Una doppia ammonizione che, come tutti sanno, si somma nel cartellino rosso dell’espulsione.