Salute mentale e lavoro

Salute mentale e lavoro

18 Settembre 2025 Off Di La Redazione

Solo 1 lavoratore su 3 (33,5%) si sente a proprio agio nel parlare di salute mentale con il proprio capo. Ma perché lo stigma in azienda è ancora così forte, nonostante se ne parli sempre di più?

Unobravo ha condotto un’indagine su oltre 700 lavoratori italiani, esplorando comfort, ostacoli e paure legati alle conversazioni sulla salute mentale in ambito professionale. I risultati mostrano come ansia, depressione e burnout restino ancora un tabù e come molti temano impatti negativi sulla carriera.

Il 51% dei lavoratori teme ripercussioni sulla carriera se parla di salute mentale.

Livello di comfort

% lavoratori

Un po’ a mio agio – ne parlerei se fosse necessario

33,5%

Molto a disagio – non ne parlerei mai

20,2%

Un po’ a disagio – temo giudizio o conseguenze

20,1%

Molto a mio agio – mi sento sicuro e supportato

13,8%

Neutro – non so come reagirebbe il mio capo

12,1%

Cosa ci raccontano i dati

  • Lo stigma è ancora diffuso: quasi la metà dei lavoratori (40,3%) prova disagio o paura all’idea di parlare di salute mentale con il capo.

  • Rischio percepito per la carriera: il 51,1% ritiene che aprirsi possa avere conseguenze negative come mancate promozioni o giudizi di scarsa professionalità.

  • I problemi più difficili da rivelare: depressione (46,1%) e stress/burnout (41%) guidano la classifica dei tabù, mentre solo il 12,7% cita l’ansia come tema più facile da condividere.

  • Cultura aziendale fragile: il 66,4% non conosce alcuna risorsa interna di supporto, e meno del 15% afferma che il tema sia incoraggiato apertamente in azienda.

In sintesi, il silenzio continua a prevalere: i dati mostrano un urgente bisogno di formazione dei dirigenti (richiesta dal 46,3% dei lavoratori) e di iniziative aziendali concrete per ridurre lo stigma e costruire ambienti di lavoro più sicuri e inclusivi.

Per  approfondire https://www.unobravo.com/dati/salute-mentale-lavoro-stigma