Rinnovo contratto Sanità, tra soddisfazione e proteste:

Rinnovo contratto Sanità, tra soddisfazione e proteste:

28 Ottobre 2025 Off Di La Redazione

La firma definitiva del contratto del comparto Sanità 2022-2024 ha acceso un vivace confronto tra Governo e sindacati. L’intesa, sottoscritta oggi all’Aran da Cisl, Fials, Nursind e Nursing Up, ma non da Cgil e Uil, riguarda oltre 580mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale e prevede aumenti medi di circa 170 euro mensili, nuove indennità e il riconoscimento sperimentale della figura dell’assistente infermiere. Per il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, si tratta di “un risultato importante per il settore. La trattativa è stata complicata, ma è fondamentale essere giunti alla fine. Ora bisogna guardare immediatamente al prossimo contratto 2025-2027 per dare continuità alla contrattazione”, ha dichiarato, ricordando che gli aumenti medi saranno “pari a circa 170 euro mensili, con incrementi significativi per le indennità, come quella del pronto soccorso che può arrivare fino a 500 euro”.

Anche la Cisl esprime soddisfazione per la chiusura di “una stagione negoziale lunga e difficile”. La segretaria generale Daniela Fumarola parla di “risultato frutto di responsabilità e impegno. Ora diventino subito esigibili i miglioramenti economici e normativi conquistati e si avviino senza indugi le trattative per il triennio 2025-2027”. Di segno opposto i commenti della Fp Cgil e della Uil Fpl, che non hanno firmato il testo.

Per la Cgil, il rinnovo rappresenta “un contratto al ribasso che impoverisce i lavoratori”. Secondo il sindacato, “la perdita media mensile di potere d’acquisto rispetto al costo della vita è di circa 172 euro, con un aumento del 5,7% a fronte di un’inflazione del 16%”. La Funzione Pubblica parla di “peggioramento delle condizioni di lavoro” e di “mancanza di soluzioni strutturali su salario accessorio, mensa e assunzioni”. Sulla stessa linea la Uil Fpl: la segretaria Rita Longobardi denuncia “l’assenza di interventi concreti in grado di affrontare in modo strutturale la crisi salariale del comparto”. L’aumento netto sul tabellare, sottolinea, “si aggira intorno ai 40 euro al mese, mentre le indennità restano ferme da anni”. Critiche anche all’introduzione del nuovo profilo di assistente infermiere, “figura non sufficientemente definita e potenzialmente penalizzante per Oss e infermieri”.

Più equilibrata la posizione dei sindacati firmatari di categoria. Per Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, il rinnovo è “una scelta coerente con quanto ottenuto finora, che apre prospettive di carriera e di riconoscimento per i professionisti sanitari ex legge 43/2006”. Tuttavia, precisa, “questo contratto è solo un punto di partenza: i veri giochi si faranno con il prossimo Ccnl”. Soddisfatto anche Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, che definisce la firma “un momento importante per la prospettiva che apre. Permetterà di avviare subito la negoziazione per il triennio 2025-2027, con l’obiettivo di ridurre la perdita di potere d’acquisto e aggiornare gli stipendi entro un anno”.