
Rientro a scuola, i consigli degli esperti per affrontarlo al meglio
8 Settembre 2025Per bambini e ragazzi rientrare tra i banchi di scuola, significa un momento che coinvolge aspetti emotivi, cognitivi, sociali e organizzativi che non coinvolge solo loro ma tutta la famiglia. Gli specialisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù offrono ai genitori una serie di indicazioni utili per affrontare questo periodo con serenità e consapevolezza.
Il ritorno a scuola è un’occasione per ritrovare gli amici, riscoprire il gioco, l’apprendimento e un ambiente che dà un senso di appartenenza. Sebbene il passaggio dalla libertà delle vacanze alla struttura della routine scolastica possa risultare difficile da accettare, la scuola resta comunque un luogo per vivere esperienze emotive, formative e relazionali preziose e fondamentali per lo sviluppo personale. La scuola rappresenta infatti un contesto di crescita, in cui si impara non solo dai libri, ma soprattutto dal confronto e dalla relazione con gli altri.
Per aiutare a riprendere i ritmi scolastici, è utile rientrare dalle vacanze con qualche giorno di anticipo, così da riadattarsi gradualmente agli orari e alla vita quotidiana. Anche ripristinare in modo progressivo il ritmo sonno-veglia e incoraggiare il riavvicinamento ai compagni di scuola può facilitare la ripresa. Coinvolgere bimbi e ragazzi nei preparativi aiuta a rendere questo momento più positivo e atteso.
L’ingresso nella scuola primaria, in particolare, è una tappa importante sia per i bambini che per le famiglie. Non basta considerare solo le capacità cognitive e di apprendimento dei bambini, i bambini devono infatti confrontarsi con nuove regole, relazioni e aspettative ed entrare in una logica che prevede anche la valutazione. Sentirsi adeguati, competenti e valorizzati è essenziale per sviluppare autostima e motivazione. Per questo, nel caso in cui si stia valutando un ingresso anticipato alla primaria, è importante riflettere non solo sulle competenze cognitive, ma anche sulla capacità emotive, come la gestione delle frustrazioni e il saper far fronte alle difficoltà.
Quando si affronta un cambio di ciclo scolastico, come il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria, può essere rassicurante accompagnare il bambino a visitare il nuovo istituto, prendere confidenza con il percorso casa-scuola e, se possibile, incontrare in anticipo qualcuno dei futuri compagni.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo centrale nella ripresa scolastica. Tornare a orari regolari significa anche ristabilire un corretto equilibrio nei pasti. I nutrizionisti del Bambino Gesù raccomandano di strutturare la giornata alimentare con tre pasti principali e due spuntini: la colazione deve essere completa e nutriente, il pranzo equilibrato, la cena più leggera per favorire il riposo.
Con l’arrivo dell’autunno diventa fondamentale potenziare le difese immunitarie, messe alla prova dai virus stagionali e al tempo stesso sostenere le funzioni cognitive come memoria e concentrazione. Accanto a vitamine e minerali, un ruolo importante è svolto dai fitocomposti come i polifenoli, i terpeni e i composti solforati. Gli esperti indicano alcuni alimenti particolarmente utili in questo periodo: legumi, verdure a foglia verde, agrumi e frutta secca per rinforzare le difese; pesce, uova, avocado, crucifere e cioccolato fondente per sostenere l’efficienza mentale. Un accorgimento semplice, come aggiungere limone ai piatti che contengono ferro, aiuta inoltre a migliorarne l’assorbimento.
Infine, è utile fare chiarezza anche sull’uso dei certificati medici in ambito scolastico. In diverse regioni non è più richiesto il certificato di rientro dopo un’assenza per malattia superiore a cinque giorni, a meno che non ci siano sintomi particolari. Per partecipare ad attività sportive scolastiche extrascolastiche o agonistiche, i bambini sopra i 6 anni devono essere sottoposti a una visita medica con elettrocardiogramma. I farmaci a scuola possono essere somministrati solo se indicato da un certificato medico che ne prescriva modalità e frequenza. Allo stesso modo, le esenzioni dalla mensa devono basarsi su indicazioni sanitarie e non su semplici preferenze alimentari.