Violenze in sanità, quando la formazione fa la differenza sull’incidenza

Violenze in sanità, quando la formazione fa la differenza sull’incidenza

22 Dicembre 2025 Off Di Giuseppe Fontana

Le aggressioni in ospedale, spesso verso il personale sanitario, sono un fenomeno serio ed in continua ascesa. L’attenzione posta di recente dalla legge a tutela degli operatori sanitari non è che stia avendo un grande effetto deterrente a queste violenze.

Da notare invece che dove l’attenzione  delle Asl , soprattutto a centro e nord Italia, si è spostata verso una precisa formazione del personale sanitario con corsi di prevenzione ad hoc , la situazione sta migliorando.

A collaborare con le strutture sanitarie è un progetto nazionale sviluppato dalla Fijlkan (Federazione Italiana Jotta Judo Karate ed arti marziali) che già da tempo lo sta   diffondendolo su tutto il territorio con l’aiuto di tecnici preparati ad insegnare Il Metodo Globale Autodifesa.

Tale metodo viene già utilizzato nella formazione delle forze dell’ordine e dei reparti operativi militari.

Un recente episodio, diffuso su tutti i sociali e anche dal canale FIJLKAM, offre l’occasione per una riflessione concreta sul tema della sicurezza del personale sanitario e sul valore di una formazione mirata alla prevenzione e alla gestione delle situazioni critiche.

L’evento riguarda un’aggressione avvenuta in ambito ospedaliero, all’interno di un reparto di psichiatria, durante la quale un’operatrice sanitaria è riuscita a proteggersi grazie alle competenze acquisite in un corso di Metodo Globale Autodifesa (MGA) organizzato nell’ambito di una formazione specifica dalla Asl di competenza.

Non un contesto sportivo, né una simulazione controllata, ma un ambiente reale, complesso e ad alta intensità emotiva, in cui la priorità non è il confronto, bensì la messa in sicurezza della persona.

È proprio in scenari di questo tipo che il Metodo Globale Autodifesa mostra la sua coerenza operativa.

Secondo quanto emerso, la risposta dell’operatrice non è stata aggressiva né spettacolare, ma essenziale e funzionale, per dire semplice banale ma efficace.

gestione della distanza, parate istintive, spinta e disimpegno, immediata sottrazione al pericolo.

Nessuna tecnica complessa, nessun tentativo di controllo prolungato, nessuna escalation inutile.

Solo ciò che è necessario per interrompere l’azione aggressiva e ridurre il rischio.

Questo aspetto è centrale e va chiarito, il Metodo Globale Autodifesa non promette invincibilità, ma prepara a compiere scelte realistiche ed efficaci sotto stress, con l’obiettivo di contenere il danno e favorire il rientro in sicurezza nelle condizioni operative.

Dal punto di vista psicologico, il contributo della formazione MGA è altrettanto rilevante.

Una preparazione strutturata consente di ridurre le risposte di blocco (freezing), contenere il panico, orientare il comportamento verso azioni proporzionate, evitare reazioni impulsive che potrebbero aggravare la situazione o esporre a ulteriori rischi.

Il sistema MGA lavora quindi sull’integrazione tra corpo e mente, fornendo strumenti semplici e sostenibili anche a persone non atletiche, inserite in contesti professionali complessi come la sanità, dove il contatto con il disagio e la sofferenza è quotidiano.

In questo quadro si inserisce la recente convenzione tra il Metodo Globale Autodifesa e il sindacato degli infermieri, che riconosce la difesa personale non come pratica sportiva, ma come competenza di tutela professionale, orientata alla prevenzione, alla sicurezza e al benessere degli operatori.

Episodi come quello descritto non vanno mitizzati né trasformati in slogan.

Vanno letti come conferma di un approccio serio, educativo e responsabile, che mette al centro la persona, la sua integrità e la possibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro con maggiore consapevolezza e serenità.

Promuovere una formazione di qualità, rigorosa e coerente con i principi del Metodo Globale Autodifesa, integrando preparazione tecnica e consapevolezza psicologica, Perché il MGA non nasce per fare scena, nasce per essere utile, soprattutto quando serve davvero.

La formazione del personale , diventa così la prima arma di difesa per gli operatori del settore . Creare spazi ed eventi formativi ,inserendo anche l’attività di difesa personale tra i corsi con crediti formativi per l’opertore sanitario  sarebbe auspicabile soprattutto per proteggere l’incolumità di chi opera e si espone  in prima fila. La collaborazione del comitato Fijlkam Campania MGA sarebbe sicuramente il volano per acquisire competenze, tecniche e modalità già ampiamente testate e insegnate dai tecnici abilitati che gia da tempo lavorano in progettualità  simile per la difesa della donna e nelle scuole .