
Quando la fede diventa testimonianza
28 Agosto 2025Don Émile Sawadogo è un sacerdoce del Burkina Faso. Dopo il corso di filosofia e di teologia al seminario maggiore, è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Kaya nel 2002. Si è diplomato presso l’università di Dakar in Sénégal. Si è puoi laureato in lettere classiche presso la Pontificia Università Salesiana di Roma. Ora svolge il suo ministero come educatore nel seminario diocesano di Kaya.
Francesco ha, per così dire, interrotto il suo apostolato a metà. Pensa che Papa Leone andrà in direzioni diverse o che si muoverà nei solchi tracciati dal suo predecessore?
Abbiamo visto tutti come papa Leone ha reso un omaggio sentito a papa Francesco all’inizio del suo ministero, proprio nel giorno in cui è stato eletto e si è presentato al popolo e nel giorno della messa inaugurale del suo pontificato. La Chiesa è una continuità. Certamente papa Leone porterà avanti il ricco patrimonio di papa Francesco. Ma non dimentichiamo una cosa : lo Spirito di Dio soffia quando vuole e dove vuole. Il papa svolge il suo ministero sotto l’impulso dello Spirito santo per fortificare la fede dei fedeli, portare il lieto annunzio del vangelo e per rispondere ad alcuni aspettative del mondo odierno. Come popolo di Dio i fedeli sono chiamati a porre la loro fiducia in colui che Dio ha messo a guida del suo popolo perché alla fine, è Dio che conduce la sua Chiesa. È dunque un dovere per noi pregare per papa Leone perché sia sempre aperto al soffio dello Spirito Santo nello svolgimento del suo ministero petrino.
Proprio in questi giorni si sta celebrando il Giubileo dei giovani. Di fronte alla crisi evidente della Chiesa, in quanto clero e popolo di Dio questi volti sorridenti, questi occhi che brillano riaprono il cuore alla speranza. Sarà perché i giovani non hanno mezze misure ma resta il fatto che vedendoli tutti insieme -soprattutto nei momenti di spiritualità e raccoglimento -si percepisce una tale forza che ci fa guardare con ottimismo al futuro.
Il Giubileo dei giovani è stato un evento straordinario per i giovani certo, ma anche per l’intera Chiesa. Il tema del Giubileo è molto espressivo « Pellegrini della speranza ». Durante il Giubileo, e soprattutto durante l’incontro con il papa, si è visto giovani in un grande fervore spirituale, giovani con grande allegria, giovani con vitalità, giovani aperti gli uni agli altri nonostante le differenti provenienze. Questa è una testimonianza della cattolicità e della vitalità della Chiesa. Ma tutto non finisce con il Giubileo. Anzi, molte cose partono proprio da questa iniziativa. I giovani che vi hanno partecipato sono una piccola rappresentanza di tutti i giovani del mondo. Saranno loro a trasmettere la fiamma che hanno ricevuto agli altri giovani rimasti nei diversi paesi.
Questo è il segno della speranza. I giovani hanno la forza, la volontà, l’intelligenza per cui se si lasceranno guidare dalla fede e dallo spirito della missione, la Chiesa sarà una Chiesa viva e portatrice di speranza e di felicità per tutti gli uomini così tanto amati da Dio..
Cristo è venuto a portare nel mondo non una nuova religione ma un modo di essere. Il Principe della pace, ci dona la pace non come la dà il Mondo.
Cristo è Principe della pace. Le sue prime parole ai suoi discepoli quando appare loro dopo la sua risurrezione sono proprio : « la pace sia con voi ». La pace che Cristo ci dà è una pace che si semina nel profondo del nostro essere e del nostro cuore e della nostra anima. Non è una pace che è solo opera degli uomini. La pace solo come accordo non è vera pace. La vera pace è un dono di Dio ed è seminato nel cuore di chi è aperto alla Grazia. In definitiva, posso dire che gli uomini non conoscono la pace perché pur dichiarandosi credenti in effetti non conoscono Dio. Finché il mondo non vorrà aprirsi alla Grazia, la pace, quella vera sarà difficile da raggiungere. Per questo, la Chiesa prega per la pace. Perché la pace è un dono di Dio ed è frutto dell’impegno degli uomini.
L’importanza di accostarsi con frequenza al Sacrificio Eucaristico.
Questa domanda mi fa ricordare le parole del famoso e bellissimo canto di Monsignor Piero Frisina il cui ritornello dice : « Pane della vita, sangue di salvezza, vero corpo, vera bevanda, cibo di vita per il mondo ». Queste sono parole estratte dal vangelo di San Giovanni, al capitolo 6 nel discorso di Gesù stesso sul pane di vita. Le parole risuonano e prendono vita: « Pane… Sangue… Vita… Salvezza…Grazia per il mondo ». Tutto è qui. Ma non solo : L’Eucaristia è Gesù stesso, è una persona, è la Grazia di Dio in persona.