
Prevenzione, Schillaci: ancora troppe adesioni mancate per screening oncologici
17 Giugno 2025“Nel 2023 sono stati inviati quasi 16 milioni di inviti per screening oncologici, ma solo la metà dei destinatari ha effettuato il test”. È quanto ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci durante il suo intervento agli Stati Generali della Prevenzione in corso a Napoli. Il ministro ha sottolineato come la prevenzione non sia solo una questione di risorse ma di azioni concrete, a partire dall’adesione agli screening gratuiti del Servizio sanitario nazionale.
Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale screening, l’adesione resta disomogenea a livello territoriale. Per il test per il tumore della cervice uterina, l’adesione è del 41%, con differenze marcate: 52% al Nord, 38% al Centro, 31% al Sud e nelle Isole. Per lo screening mammografico l’adesione media è del 55%, con un gap di 15 punti percentuali tra Nord e Sud. Ancora più bassa la partecipazione allo screening colorettale, con una media del 34%, che scende al 20% nelle regioni meridionali.
“Il 40% dei tumori è prevenibile – ha ricordato Schillaci – ma una persona su cinque, specie al Sud, non sa nemmeno che gli screening sono gratuiti. Anche tra chi riceve l’invito, una parte decide di non partecipare: per mancanza di tempo, per la percezione di stare bene, o per semplice disinteresse”.
Il ministro ha richiamato anche la necessità di agire sui determinanti di salute legati agli stili di vita: “Quattro adulti su dieci in Italia sono in sovrappeso o obesi, con prevalenze più alte in Molise, Campania, Basilicata e Puglia. L’obesità infantile riguarda il 19% dei bambini, il 9,8% sono obesi e il 2,6% ha obesità grave”. A questi si somma la sedentarietà, che riguarda il 24% della popolazione, con un altro 28% considerato parzialmente attivo. Anche in questo caso il divario penalizza il Mezzogiorno.
“Dobbiamo rafforzare l’attenzione degli operatori sanitari su questi aspetti – ha aggiunto – e sostenere il coinvolgimento attivo dei cittadini nei percorsi di prevenzione”. Il Piano nazionale della prevenzione, attualmente in fase di aggiornamento, vedrà un rafforzamento degli strumenti digitali e una valorizzazione dell’approccio One Health.
In linea con le raccomandazioni europee, è previsto anche l’ampliamento dei programmi di screening al tumore del polmone, tramite la Rete italiana per lo screening polmonare, già rifinanziata nella legge di Bilancio 2025. Finora sono stati effettuati quasi 10mila esami con tomografia computerizzata. In valutazione anche l’estensione allo screening del carcinoma prostatico.
“È necessario superare pregiudizi e paure – ha concluso Schillaci – Ognuno deve sentirsi parte attiva del proprio percorso di salute”.