Policlinico federiciano, con la “Sala ibrida” interventi sempre più sofisticati

Policlinico federiciano, con la “Sala ibrida” interventi sempre più sofisticati

5 Agosto 2025 Off Di La Redazione

Il Policlinico Federico II si è dotato di una Sala Ibrida, ambiente ospedaliero ad altissima tecnologia in cui i medici possono operare e, allo stesso tempo, vedere in tempo reale l’interno del corpo del paziente grazie a strumenti diagnostici sofisticati come la Tac, l’angiografo, l’ecografia tridimensionale.

Ciò consente di eseguire interventi molto delicati con una precisione maggiore, minore invasività e spesso in tempi più rapidi.

La realizzazione della Sala si colloca nell’ambito del ‘Progetto Cicogna’, in fase di avanzata realizzazione, che prevede la sopraelevazione e l’ampliamento dell’Edificio2, attuale sede delle attività cardiologiche, con l’obiettivo di migliorare l’offerta assistenziale sia sotto il profilo tecnico-strutturale che in termini di umanizzazione degli spazi. All’inaugurazione ha partecipato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
“Oggi abbiamo inaugurato un primo pezzo della gestione dell’emergenza che speriamo si possa fare a pieno e presto nel Policlinico – ha detto il rettore dell’Ateneo, Matteo Lorito – Grazie a questa struttura siamo in grado di trattare pazienti con problemi cardiologici urgenti e affrontare problematiche che fino ad oggi in Campania non era possibile trattare. Inoltre tanta tecnologia significa anche metterla a disposizione dei nostri studenti in medicina che quest’anno saranno oltre 3mila”.
Le opere sono state finanziate dalla Regione Campania e dall’Ateneo. Tra le principali innovazioni introdotte: la creazione di nuovi ambienti dedicati al futuro pronto soccorso cardiologico, con sala d’attesa, camera calda, spazi di osservazione e diagnostica per immagini; il collegamento verticale potenziato tra i vari livelli mediante nuovi montalettighe; il miglioramento dell’efficienza impiantistica; il potenziamento estetico e funzionale dell’intero corpo edilizio.
“Questo è l’esempio pratico non solo di buona sanità, ma della volontà di volere perseguire determinati obiettivi sia dal punto di vista strutturale che tecnologico – ha sottolineato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria, Giuseppe Longo – con la Sala ibrida portiamo avanti innovazione tecnologica e anche organizzativa perché l’Azienda si sta preparando all’apertura del pronto soccorso”. Come ha evidenziato Giovanni Esposito, presidente della Scuola di medicina dell’Ateneo federiciano, la Sala Ibrida del Policlinico è “tra le più avanzate del Mezzogiorno e in Italia complessivamente si contano sulle dita di una mano. Grazie a queste tecnologie abbiamo l’opportunità di fornire una formazione avanzata: la Sala consente di trasmettere in tempo reale in tutte le aule del Policlinico gli interventi e dunque è uno strumento didattico al passo con l’innovazione nella sanità e nella formazione medica e del personale”. Nei giorni scorsi la Sala Ibrida è stata già impiegata per lo svolgimento del primo intervento nel Sud Italia di sostituzione transcatetere della valvola tricuspide.