Piergiulio Rossi, calisthenics: quando lo sport diventa meditazione
10 Novembre 2025
Partiamo dal Calisthenics. Questa pratica sportiva adatta a tutti che sta trovando sempre più estimatori.
Pier Giulio Rossi atleta e coach di Calisthenics, una giovane promessa di questa interessante pratica sportiva mirante ad usare il proprio peso corporeo come resistenza per allenare e sviluppare il fisico.
Il Calisthenics ha origini molto antiche, ma in Italia ha preso davvero piede soprattutto negli ultimi dieci anni. Attualmente possiamo dire che esistono tre grandi rami di questa disciplina.
Il primo è quello delle skills, cioè le figure più acrobatiche, simili alla ginnastica, che richiedono molta forza e controllo, soprattutto in posizioni isometriche.
Le altre due branche ,quelle in cui io sono specializzato, sono lo street lifting (o zavorre) e l’endurance.
Lo street lifting nella nicchia fitness è probabilmente la parte più conosciuta del calisthenics attualmente , perché permette di sviluppare fisici forti ed estetici attraverso l’utilizzo di zavorre esterne: per esempio, si eseguono trazioni con una cintura alla vita a cui si aggiungono dei pesi. L’obiettivo di questa disciplina è sollevare più chili possibili negli esercizi base come muscle up, trazioni, dip e anche squat con bilanciere.
La terza branca, invece, è quella dell’endurance, cioè della resistenza: qui atleti e appassionati cercano di completare circuiti sempre più intensi e vari, con esercizi base del calisthenics, nel minor tempo possibile.
Questa varietà di obiettivi e modalità di allenamento rende il calisthenics uno sport molto interessante e adatto a tanti tipi di persone: si possono combinare più obiettivi nel tempo, lavorando non solo per un fisico forte ed esteticamente bello, ma anche per sviluppare vere prestazioni atletiche.
La ginnastica a corpo libero coinvolge corpo e mente nella ricerca dell’armonia. In buona sostanza, quali sono gli effetti benefici del Calisthenics?
Sicuramente una delle caratteristiche principali del Calisthenics, come di altri sport, è la complessità dei movimenti. Questo richiede una presenza mentale molto alta durante gli esercizi.
I benefici non sono solo fisici, anche se naturalmente costruire un corpo armonioso e forte è uno degli obiettivi principali. Alla fine, il nostro corpo non distingue se stiamo sollevando un manubrio, un bilanciere o noi stessi alla sbarra: ciò che conta è lo stimolo che riceve.
Un altro grande vantaggio del Calisthenics è la possibilità di allenarsi praticamente ovunque, con pochissima attrezzatura: basta una sbarra e il pavimento. Questo lo rende uno sport estremamente versatile e accessibile a tutti.
Sul piano mentale, invece, per me l’allenamento è quasi una forma di meditazione. Richiede concentrazione totale, e in quei momenti riesco davvero a restare nel presente, a focalizzarmi solo su ciò che sto facendo, senza pensare ad altro.
Per questo credo che il Calisthenics, e lo sport in generale, apporti anche benefici importanti
alla salute mentale: è una valvola di sfogo, aiuta a sviluppare pazienza, disciplina e una vera forma mentis legata alla crescita personale e alla costanza nel percorso.
Abbiamo detto che questo sport è adatto a tutti. Immaginiamo però che una cosa è avvicinarsi a questa pratica da giovani, un’altra da anziani. È così?
Sì, il Calisthenics è sicuramente adatto a tutti, ma è importante fare alcune precisazioni. Personalmente ho seguito, e seguo tuttora, persone che hanno iniziato a praticarlo in età non proprio comune per uno sport nuovo, diciamo sopra i 35 anni, e attualmente ho anche allievi che superano i 40. Si allenano benissimo e ottengono ottimi risultati.
Ovviamente non è come iniziare a vent’anni: il corpo risponde in modo diverso e anche le esigenze personali cambiano. Ma questo non significa che non si possano avere grandi soddisfazioni, anzi.
Con il giusto approccio, un programma personalizzato, ascoltando il proprio corpo e senza voler saltare le tappe, è assolutamente possibile iniziare a qualsiasi età.
L’importante è la consapevolezza: sapere da dove si parte e adattare il percorso alle proprie capacità e obiettivi
La dieta giusta per chi pratica il Calisthenics.
Premetto che non sono un nutrizionista o un biologo nutrizionista, quindi questo tema esula da quella che è la mia attività diretta. Tuttavia, avendo approfondito materie come fisiologia umana e biochimica all’università, e portando la mia esperienza come atleta e coach in collaborazione con nutrizionisti che seguono i miei atleti posso dare qualche indicazione generale.
La dieta ideale per chi pratica Calisthenics è una dieta che garantisca energia durante gli allenamenti. In genere si parla di una dieta normocalorica, che poi può essere modulata in base agli obiettivi personali:
se si punta più sull’aspetto estetico o sulla crescita muscolare, si può fare una fase di leggera ipercalorica,
mentre se si vuole migliorare la performance o rientrare in una categoria di peso (come accade nello street lifting), si può fare una fase di definizione o leggera ipocalorica.
In linea generale, ciò che vedo consigliato dai nutrizionisti con cui collaboro è una dieta di tipo mediterraneo, varia ed equilibrata, basata su principi scientifici solidi:
- una buona fonte proteica,
- una percentuale abbastanza alta di carboidrati,
- e una quota più ridotta ma di qualità di grassi.
Fondamentalmente, possiamo dire che è la classica dieta dello sportivo per eccellenza, semplice, bilanciata e sostenibile nel tempo.
Nella sua veste di Presidente dell’ASD Calisthenics di Alessandria non si limita soltanto al ruolo di insegnante ma si impegna anche come divulgatore.
Sì, esatto. Sono molto attivo sui social, in particolare su Instagram e YouTube, dove da diversi anni cerco di divulgare conoscenze legate al Calisthenics nel modo più utile e comprensibile possibile. A volte vado anche un po’ controcorrente rispetto a certe mode o tendenze, cercando di portare un approccio più scientifico e basato su dati reali.
Negli ultimi anni ho portato avanti diversi progetti divulgativi, sia per il pubblico generale che per altri coach. Ho tenuto numerosi seminari teorici e pratici, molti nella mia città, Alessandria, ma anche in altre sedi: uno a Milano, uno a Tenerife (nelle Isole Canarie) e, quest’anno a maggio, un seminario al Rimini Wellness, la fiera del fitness più importante d’Italia, in un evento dedicato ad atleti, coach e fisioterapisti.
Un progetto a cui tengo molto è stato portare il Calisthenics anche nella mia ex scuola superiore, una scuola con quasi 1.300 studenti: lì ho tenuto sia lezioni pratiche che teoriche sotto la supervisione dei professori. Per me è stato molto significativo, anche perché avevo iniziato ad allenarmi molto giovane, circa in seconda media, quindi è stato come chiudere un cerchio.
Credo che la divulgazione sia fondamentale, soprattutto per diffondere informazioni di qualità e far capire il ragionamento che c’è dietro certi concetti di teoria dell’allenamento. Oggi, con i social che sono un po’ una giungla dove chiunque può parlare di tutto, penso sia importante fare la differenza portando contenuti seri, basati su bibliografia scientifica, esperienza diretta sul campo e passione autentica per questo sport.



