Peppe Miele, oltre allo sport lettura e viaggi le altre passioni della vita
1 Dicembre 2025
Da sempre nello sport, Peppe Miele, con la sua laurea in Scienze Motorie che sta conseguendo, va a completare il suo percorso formativo di personale Trainer e di Coach.
La prima qualità di un personal trainer è quella di entrare in empatia con gli atleti che si affidano alla loro professionalità e questo viene ancora prima delle competenze specifiche.
Assolutamente sì! Questo fattore è il primo che sottolineo con ogni atleta che si interfaccia con me. Il lavoro che maggiormente mi interessa e con cui, fin da subito faccio i conti, è quello mentale. Spesso, per farmi comprendere utilizzo la metafora della “relazione” con il fitness: c’è bisogno di accortezza, gesti quotidiani e lungimiranza, esattamente come con un partner, bisogna scegliersi con consapevolezza ogni giorno. Solo così si possono ottenere risultati che ci modifichino non solo nel presente, ma anche nel futuro.
Scorrendo il suo curriculum si evince che lei riesce a creare particolare sintonia con bambini e persone disabili.
Tengo molto a questa postilla sul mio palmares, è da tanto ormai che ho sviluppato questa sorta di “empatia superiore” grazie anche al mio contributo come volontario con “Tutti in acqua”, associazione sportiva volta ad insegnare nuoto ed idromotricità a persone, soprattutto bambini, affetti da disabilità. Questo lavoro mi ha consentito di sviluppare una sorta di “tocco in più” che, unito alla mia ironia caratteriale, mi permette di interfacciarmi al meglio con qualunque tipologia di assistito. Inoltre ci tengo sempre a precisare quanto un risultato conseguito da un ragazzo con difficoltà motorie o neurologiche, fornisca il doppio della soddisfazione!
Insieme alle attività fisiche le capita di suggerire anche qualche consiglio dietetico da seguire o preferisce che gli atleti si rivolgano a qualche specialista?
Spesso mi fa piacere dare qualche dritta sull’integrazione alimentare, sfatando qualche falso mito che riguarda la creatina, le proteine in polvere o altri integratori.
Per chi, invece, mi chiede piani di alimentazione personalizzati, é riservata l’assistenza del mio team che include nutrizionisti e biologi nutrizionisti specializzati con cui lavoro a stretto contatto per raggiungere sempre il miglior risultato possibile, tenendo sempre conto delle esigenze specifiche dell’assistito.
La dieta mediterranea è da quindici anni diventata patrimonio immateriale dell’UNESCO. Ciononostante in Italia appena il 5% della popolazione sembra seguirla. Lei cosa ne pensa?
Io credo che la dieta mediterranea sia una sorta di “percorso” e, come tale, debba semplicemente essere compreso, accettato e affrontato. Purtroppo quotidianamente mi rendo conto di quanta ignoranza ci sia ancora in giro in merito e non posso far altro che divulgare informazioni più specifiche e mirate dove serve.
Ritengo inverosimile che, nonostante i grandi mezzi di comunicazione che abbiamo oggi, ci sia ancora chi crede che la parola “dieta” voglia dire privazione e non semplicemente stile di vita.
Tanto Sport, l’odore delle palestre, ma ci sarà anche tanto spazio per altro nella sua vita.
Assolutamente sì! La palestra e lo sport in generale mi hanno salvato da quella che poteva essere una vita piena di indecisioni ma riservo tanto spazio anche ad altro, primi su tutto viaggiare e leggere libri. Sono legato più di ogni altra cosa al concetto di cultura, che cerco di accrescere ed evolvere attraverso i tanti libri che leggo e le diverse culture che incontro. Mi piace approfondire attraverso i miei viaggi. Sarò sincero: sono tanto legato ad accrescere la mia cultura personale anche e soprattutto per sfatare il falso mito che chi si prenda cura del proprio corpo e, di conseguenza, dei propri muscoli, riservi poco spazio al cervello!


