
Patologie cardiovascolari, sarebbero la metà con una seria prevenzione
15 Maggio 2025Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia. Eppure, oltre il 50% di queste patologie può essere prevenuto grazie a interventi tempestivi, promozione di stili di vita sani, screening e una maggiore attenzione al rischio cardiovascolare nella pratica clinica. Investire in prevenzione non significa solo allungare la vita, ma migliorarne la qualità: ciò significa vivere più a lungo e in buona salute. Una strategia indispensabile per tutelare i cittadini e garantire la sostenibilità del nostro sistema sanitario. Da queste premesse sono partite le proposte lanciate nella V edizione della Giornata Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare, promossa e organizzata dalla SIPREC come ogni anno per il 13 maggio, un’iniziativa patrocinata dall’Università Sapienza di Roma, a cui è stata conferita la medaglia della Presidenza della Repubblica Italiana.
L’iniziativa è sostenuta da Poste Italiane, che riafferma la propria sensibilità e attenzione rispetto al tema della prevenzione e del benessere dei propri dipendenti e della collettività, sottolineando l’importanza di sviluppare, diffondere e concretizzare la cultura della prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita, fondamentali per ridurre i fattori di rischio delle patologie cardiovascolari.
SIPREC da novembre 2024 ha anche costituito una Fondazione per la Prevenzione Cardiovascolare per avvicinarsi ancor più alle esigenze dei cittadini.
LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI: OLTRE 41 MILIARDI DI SPESA – Le malattie cardiovascolari provocano circa 140mila decessi l’anno, il 30,8% del totale, (33,4% nelle donne e 28,1% negli uomini). Nonostante i sensibili miglioramenti su prevenzione e cura abbiano ridotto la mortalità di 5 volte dal 1950 a oggi, queste patologie continuano a gravare sul sistema sanitario: in Italia le spese dirette superano i 41 mld di euro ogni anno (15% della spesa sanitaria), a fronte di 282 mld in Europa.
PREVENIRE CONVIENE: RIDUZIONI FINO AL 70% DEI CASI – Secondo il Global Cardiovascular Risk Consortium (NEJM, 30 marzo 2025), i cinque principali fattori di rischio (ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, fumo e obesità) sono responsabili di oltre il 50% degli eventi aterosclerotici. In uno studio su 2,1 milioni di individui in 133 coorti, la presenza di tutti e cinque i fattori nel corso della vita spiega un aumento di rischio del 24% nelle donne e del 38% nei maschi; al contrario, chi ne è privo guadagna circa 13,3 anni di vita in salute (donne) e 10,6 (uomini), con un picco di +14,5 e +11,8 anni di sopravvivenza legato al controllo di pressione e fumo tra i 55 e i 60 anni.
Allo scopo di intercettare quanto più precocemente il rischio cardiovascolare, le aree geografiche ad alta intensità e con reddito medio-basso e per accrescere la consapevolezza di operatori sanitari, cittadini, politici e media, specialisti di diverse discipline hanno realizzato il documento multisocietario “Valutazione del rischio cardiovascolare individuale: esame dei calcolatori disponibili e degli strumenti più congeniali e utilizzabili nel nostro Paese” (www.siprec.it), pubblicato ad aprile 2025 dal Ministero della Salute, coordinato da Paolo Bellisario (Ministero), Chiara Donfrancesco (ISS) e Massimo Volpe (SIPREC). Questo studio mira a diffondere tra i medici l’uso sistematico dei calcolatori di rischio e a promuovere un aggiornamento degli strumenti disponibili in Italia per prevenire sempre più efficacemente e tempestivamente le malattie cardiovascolari.
OLTRE LA LONGEVITÀ: COLMARE IL GAP “HEALTHSPAN–LIFESPAN” – L’aumento dell’aspettativa di vita ha rappresentato sicuramente un importante traguardo di Salute Pubblica conseguito a livello globale negli ultimi decenni. Tuttavia, un aumento dell’aspettativa di vita (Lifespan) non implica un aumento degli anni vissuti in salute (Healthspan). “La sopravvivenza a molte malattie anche cardiovascolari spesso si traduce in cronicità sintomatiche e disabilitanti, che comportano pesanti conseguenze per l’individuo, per le loro famiglie e per la società, con ricadute anche socio-economiche – sottolinea il Prof. Massimo Volpe, Presidente SIPREC – Un’analisi su 183 Paesi del WHO (JAMA New Open 2024;7(12):e2450241) rivela che il divario tra durata di vita e anni vissuti in buona salute è cresciuto fino a 9,6 anni – con un aumento di 2,4 anni in più per le donne. Una “longevità in salute” diventa un obiettivo necessario e raggiungibile attraverso un potenziamento delle politiche e degli interventi di prevenzione”.
LA PROPOSTA DI SIPREC: INIZIARE LA PREVENZIONE DAL LUOGO DI LAVORO – Alla luce di questi dati, SIPREC ha formulato una proposta lanciata in occasione della Giornata Nazionale per la Prevenzione Cardiovascolare: stimolare la prevenzione nei luoghi di lavoro per contribuire ad intercettare tempestivamente le condizioni più a rischio nei singoli individui, affiancando l’impegno del Sistema Sanitario Nazionale.
“La prevenzione può essere realizzata a vari livelli (famiglia, scuola, università), oltre che nelle strutture sanitarie – spiega il Prof. Massimo Volpe, Presidente SIPREC – Ma una grande opportunità è rappresentata dalle iniziative di prevenzione effettuata nei luoghi di lavoro: può favorire il benessere dei lavoratori e sostenere il lavoro delle strutture sanitarie. Nel nostro Paese vi sono già numerosi esempi, che interpretano molto bene il ruolo di partner della salute dei lavoratori e di strumento sussidiario per l’intero sistema sanitario. I vantaggi sono numerosi: efficace e precoce identificazione dei fattori di rischio, limitazione delle malattie e delle loro conseguenze socio-economiche, risparmio per il sistema sanitario e per i cittadini, migliore rapporto datore di lavoro-dipendente come conseguenza di una attenta presa in carico della salute, possibile accesso ad incentivazioni o detrazioni fiscali per le aziende più virtuose”.
STEFANO ACCORSI E DANIELE GAROZZO, DUE TESTIMONIAL D’ECCEZIONE – La quinta edizione della Giornata per la Prevenzione Cardiovascolare si è avvalsa anche dei contributi dell’attore Stefano Accorsi e dello schermidore Daniele Garozzo. “Quante volte il tuo cuore nella tua vita ti ha accompagnato nelle emozioni, nelle gioie, nei dispiaceri? E quante volte ti sei accorto di lui e lo hai protetto? Il tuo cuore va protetto lungo tutto il percorso della tua vita. La maggior parte delle malattie che possono metterlo a rischio possono essere prevenute” afferma Stefano Accorsi. “Il cuore umano è come un atleta di scherma: rapido, reattivo, preciso e incredibilmente resistente. Come ho imparato sia in pedana che nelle aule di medicina, l’eccellenza richiede disciplina, ascolto e una cura metodica. Ogni giorno il nostro cuore affronta il suo salto personale, parando colpi, affrontando ostacoli e adattandosi alle sfide, come in una finale olimpica. Ma noi sappiamo ascoltarlo? Basterebbe una strategia di prevenzione accurata per fare la differenza” gli fa eco Daniele Garozzo.