
Obesità in aumento, urgono diagnosi e presa in carico
9 Luglio 2025L’obesità è una malattia cronica, multifattoriale e progressiva, con oltre 6 milioni di persone colpite in Italia e 23,3 milioni di adulti in condizione di sovrappeso o obesità. Un dato in crescita, che preoccupa la comunità scientifica anche per l’impatto clinico crescente tra le nuove generazioni.
Il quadro è quello presentato dal 7° Italian Obesity Barometer Forum “Obesità in Italia 2025: Dati, Impatti e Prospettive”, organizzato da IBDO Foundation con Istat e altre istituzioni scientifiche e accademiche. «L’obesità è una patologia complessa, in cui fattori genetici, ambientali e comportamentali si intrecciano – ha spiegato Paolo Sbraccia, Presidente IBDO – ma continua a non ricevere un’adeguata attenzione clinica né una presa in carico sistematica».
Le implicazioni sanitarie sono imponenti: l’obesità è fortemente correlata a diabete tipo 2, malattie cardiovascolari, apnea ostruttiva del sonno, osteoartrite, dislipidemie e tumori. Secondo l’Istat, tra il 2003 e il 2024 la prevalenza di obesità è passata dal 9% all’11,8%, con un incremento del 30% (+21,5% anche a età standardizzata), più marcato nelle fasce giovanili e adulte.
Il fenomeno appare in crescita anche tra i 20-24enni, in particolare tra le donne: per le nate nei primi anni 2000 l’eccesso di peso è quasi doppio rispetto alle nate negli anni ’60 (17,4% vs 9%).
«I professionisti sanitari devono essere formati per riconoscere e trattare l’obesità con strumenti adeguati, superando lo stigma e la riduzione a “scelta personale” – ha aggiunto Sbraccia –. Serve un approccio multidisciplinare e integrato, capace di garantire percorsi di diagnosi, cura e follow-up personalizzati».