Nursing Up: “Servono ruoli chiari e inquadramento strategico per i nuovi laureati magistrali”

Nursing Up: “Servono ruoli chiari e inquadramento strategico per i nuovi laureati magistrali”

17 Luglio 2025 Off Di La Redazione

«Innovare non significa moltiplicare titoli senza ruoli e contratti chiari». Così Nursing Up commenta la proposta FNOPI di un percorso magistrale in Cure primarie e sanità pubblica, mentre il fabbisogno reale resta scoperto: «Mancano 40mila infermieri di famiglia e comunità per il rilancio della sanità territoriale nell’ambito della Missione Salute del PNRR e si riducono paradossalmente persino i posti degli infermieri di base nelle Università di oltre 500 unità. 

È assurdo pensare a nuove figure per il futuro, per le quali non esiste ancora un progetto costruttivo di inserimento, mentre si tagliano le forze presenti, si riducono potenzialmente i ricambi generazionali, ma soprattutto si rischia di creare addirittura figure doppione».

Secondo il Nursing Up per il rilancio della sanità di prossimità, per legge, per ricoprire le posizioni di infermieri di famiglia e comunità, esistono già professionisti che stanno ampliando il proprio percorso professionale con master biennali. 

Perché mai allora pensare a nuovi specialisti laureati magistrali a indirizzo clinico che svolgano questi compiti? Per i nuovi laureati magistrali occorre innovare, costruire, creare terreno fertile, non smontare e sminuire le forze esistenti, con le quali si possono creare interazioni e collaborazioni, non doppioni.

Il sindacato chiede coerenza: «I percorsi clinici magistrali hanno senso, prima di tutto, solo con un inquadramento contrattuale adeguato. Non accetteremo che chi investe in alta formazione resti nel comparto. Parliamo del collocamento nell’area della dirigenza. Senza ruoli nuovi e responsabilità chiare si crea precarietà e frustrazione, con ricadute sulle cure dei cittadini».

Stop, quindi, ai “ruoli fotocopia”, come nel caso dei nuovi laureati magistrali a indirizzo clinico che potrebbero ricoprire il ruolo degli infermieri di famiglia e comunità per i quali ci sono già, per legge, professionisti formati con master biennali. «La sanità ha bisogno di integrazione, non di conflitti tra professionisti. Serve programmazione, rispetto delle competenze e funzioni realmente innovative. Solo così rafforzeremo la sanità territoriale e risponderemo ai bisogni reali della popolazione».