Nursind Salerno, ospedale di Vallo della Lucania al Collasso

Nursind Salerno, ospedale di Vallo della Lucania al Collasso

6 Maggio 2025 Off Di La Redazione

“Il personale è stremato, il rischio è che l’ospedale si svuoti. E chi ne paga le conseguenze, come sempre, sono i cittadini”. Parole forti, ma dettate da una situazione che si fa ogni giorno più preoccupante. A lanciarle è Adriano Cirillo, segretario amministrativo del Nursind Salerno, che insieme a Biagio Tomasco, segretario generale del sindacato di categoria, ha inviato una dura nota alla direzione sanitaria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania e ai vertici dell’Asl di Salerno.
L’allarme riguarda tutto il presidio ospedaliero: reparti al limite, personale ridotto all’osso, servizi tagliati e una gestione definita “orientata al risparmio a tutti i costi, a scapito dell’assistenza”. A fare da cornice a questa situazione già difficile, l’arrivo dell’estate e l’aumento dei flussi turistici in Cilento, con una popolazione che raddoppia e una struttura sanitaria che, invece, arranca.
“Da mesi denunciamo una cronica carenza di medici, infermieri e operatori. Vallo dovrebbe essere un centro di riferimento per le emergenze, ma ci troviamo a garantire l’essenziale con enormi sacrifici” – spiega Tomasco, ricordando che il San Luca è inquadrato come Centro traumatologico zonale secondo il decreto ministeriale 70 del 2015.
Eppure, i numeri raccontano un’altra storia: se da un lato l’ospedale di Vallo della Lucania conta 534 dipendenti, molti più di altri presidi dell’Asl, dall’altro il rapporto tra personale e posti letto risulta squilibrato, soprattutto sul fronte infermieristico e degli operatori socio-sanitari. “Non si tratta solo di quantità, ma di distribuzione e organizzazione: oggi gli operatori devono colmare i vuoti con turni estenuanti, mentre si continuano ad autorizzare trasferimenti senza sostituzioni” – aggiunge Cirillo.
Il sindacato non risparmia critiche alla direzione del presidio, accusata di aver ridotto drasticamente le attività chirurgiche, chiuso il servizio di Day Service senza alcuna comunicazione preventiva e limitato le prestazioni aggiuntive del personale, peggiorando l’efficienza complessiva del nosocomio.
“Le promesse di ascolto e confronto si sono rivelate vuote. Anzi, si continua a risparmiare tagliando servizi essenziali, con il risultato che i pazienti aspettano ore e il personale viene lasciato solo a fronteggiare situazioni sempre più difficili” – prosegue Tomasco. “Perfino il servizio necrofori non viene garantito come da contratto, con conseguenze pesanti per i reparti nelle ore notturne”.
Ma il punto di rottura potrebbe essere vicino. “Chiediamo un incontro urgente con la direzione del presidio. In caso contrario, siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione”, avvertono i rappresentanti del Nursind. L’appello è rivolto anche al prefetto di Salerno, chiamato in causa per il rischio concreto di un’escalation di tensioni e aggressioni al personale, esasperato e lasciato senza tutele.
In un momento in cui la sanità pubblica ha bisogno di investimenti, di risposte rapide e di attenzione verso i territori più fragili, la voce che arriva dal Nursind provinciale per l’ospedale di Vallo della Lucania è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.