
Professioni sanitarie: in Campania mancano gli ispettori della sicurezza
25 Luglio 2025Un inaccettabile bollettino di guerra quello delle morti sul lavoro in Italia, che andrebbe affrontato con concretezza, ascolto e strumenti adeguati, a partire dal potenziamento dei controlli nei cantieri e nelle aziende ma non con profili inappropriati bensì attraverso le principali figure preposte, come i tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro”.
Così Franco Ascolese presidente dell’Ordine interprovinciale di Napoli Avellino, Benevento e Caserta delle 18 professioni sanitarie dei tecnici sanitari e della riabilitazione e prevenzione e Cosimo De Marco, presidente della Commissione D’Albo dei tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro in merito alla tragica notizia dei tre operai morti a Napoli.
“Siamo vicini alle famiglie e partecipiamo al loro dolore – comtinuano Ascolese e De Marco – siamo pronti come Ordine – a promuovere una mobilitazione per accendere i fari su questo irrisolto problema che sparge dolore irreparabile in tante famiglie”.
Dito puntato dunque sulla carenza dei tecnici della prevenzione.
Carenza che si riverbera su osservanza di norme di sicurezza – aggiungono Ascolese e De Marco – solo in Campania i Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro in organico nelle Asl, coprono meno del 50% del fabbisogno previsto dalle norme vigenti. Ciò si riverbera sulla possibilità di incidere sull’osservanza delle norme in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori e di agire per tempo sulla leva della prevenzione per scongiurare fenomeni infortunistici o che vi siano vittime di cui si tanto si parla ma su cui poco si fa. Questo grave problema si inserisce in un contesto nazionale altrettanto allarmante anche se meno grave che in Campania in termini di carenze di personale che comporta una impossibilità funzionale ad effettuare le attività ispettive e di controllo periodiche presso le imprese presenti sul territorio”. In Italia ci sono 2108 professionisti tecnico-sanitari deputati alla funzione ispettiva nei luoghi di lavoro, di cui 315 in Campania (32 nella Asl di Avellino, 52 a Caserta, 17 alla Asl di Benevento, 75 nella Napoli 3 sud, 55 alla Napoli 2 nord e 84 a Napoli centro). Di questi solo il 15%, molto residuale, si occupa di sicurezza sul lavoro. “Un numero molto basso – ribadisce Cosimo De Marco – che non permette un controllo efficace delle imprese sul territorio. Per garantire una copertura adeguata servirebbero almeno 300 professionisti in più o anche 400 se volessimo rispettare gli standard europei, da spedire ogni giorno a controllare cantieri, impianti, laboratori, allevamenti e capannoni di logistica dove anche per queste carenze si consumano tragedie in termini di morti sul lavoro, infortuni, malattie professionali paralizzando la capacità del sistema di garantire vigilanza e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Senza un investimento strutturale e duraturo sul personale, la sicurezza sul lavoro rischia dunque di restare solo un principio scritto sulla carta o declamato nei convegni. La richiesta dunque è di finalizzare fondi vincolati dedicati alla prevenzione.