Melanoma e abbronzatura, i consigli degli esperti per un’estate in sicurezza

Melanoma e abbronzatura, i consigli degli esperti per un’estate in sicurezza

13 Maggio 2025 Off Di La Redazione

Anche un numero limitato di scottature solari, soprattutto se avvenute in età giovanile, può aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare un melanoma. Secondo i dati dell’American Academy of Dermatology, cinque o più episodi di ustione solare con vescicole tra i 15 e i 20 anni d’età sono associati a un incremento dell’80% del rischio di melanoma cutaneo e del 68% di altri tumori cutanei.

A richiamare l’attenzione sul tema, in occasione del mese della prevenzione del melanoma, è Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli. “Il danno indotto dai raggi UV sulla pelle, soprattutto in età pediatrica e adolescenziale, può rimanere latente per anni e riemergere sotto forma di neoplasia cutanea. Il DNA cellulare danneggiato da un’esposizione eccessiva al sole può non essere efficacemente riparato dal sistema immunitario, innescando mutazioni tumorali potenzialmente irreversibili”. “Il melanoma – continua – è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi 20 anni la sua incidenza è aumentata drammaticamente passando dai 6.000 casi nel 2004 agli 11.000 nel 2014, fino agli oltre 17.000 stimati nel 2024”.

La memoria cutanea del danno solare è un concetto ben noto in dermatologia e oncologia: per questo motivo, la prevenzione deve iniziare fin dall’infanzia. Evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata, utilizzare schermi solari ad ampio spettro con SPF 50+ e proteggersi con indumenti e cappelli a tesa larga sono raccomandazioni ancora oggi troppo spesso disattese.

Nonostante l’elevata prevedibilità della patologia persistono numerosi errori nella gestione dell’esposizione solare. Di seguito, i sette più comuni secondo gli specialisti:

1. Credere in un’abbronzatura sicura: non esiste un modo sicuro o sano per abbronzarsi. Quando ci si abbronza, la luce ultravioletta stimola le cellule della pelle a produrre pigmenti per cercare di proteggere il DNA delle cellule, ma questa protezione è minima e quindi ci si potrebbe comunque scottare e così aumentare il rischio di melanoma.

2. Affidarsi completamente alla protezione solare: la crema solare non offre una protezione al 100%. Utilizzare la protezione solare non è un “permesso” per abbronzarsi. La crema solare, anche con un fattore di protezione molto alto, non protegge totalmente dai danni dei raggi UV.

3. Non mettere la crema solare su pelle scura o già abbronzata: la pelle scura non è immune ai danni del sole, la melanina non impedisce il danno al DNA. I raggi UV possono comunque penetrare e causare danni al DNA cellulare, aumentando il rischio di melanoma.

4. Riutilizzare filtri solari scaduti: l’efficacia delle creme solari può arrivare al massimo fino a 12 mesi dall’apertura della confezione e solo se è stata conservata correttamente.

5. Sottovalutare il rischio nei giorni nuvolosi o ventosi: è possibile scottarsi anche in giornate apparentemente “sicure”. I raggi UV, infatti, penetrano comunque attraverso le nubi sottili.

6. Rinunciare agli occhiali da sole: il melanoma può colpire anche l’occhio. Per questo è importante indossare occhiali protettivi anti-UV con protezione certificata.

7. Attribuire proprietà riparative alle creme doposole: le creme doposole servono a idratare la pelle dopo l’esposizione al sole. In molti casi contengono anche sostanze lenitive che alleviano la sensazione di bruciore e l’arrossamento dovuto alla scottatura. Tuttavia, non possono avere alcun effetto benefico su eventuali danni al DNA prodotti dai raggi UV.

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: https://www.doctor33.it/articolo/64298/melanoma-e-abbronzatura-in-consigli-degli-esperti-per-unestate-in-sicurezza