“Medici senza Carriere”: gli specialisti perseverano e non emettono ricette telematiche

“Medici senza Carriere”: gli specialisti perseverano e non emettono ricette telematiche

21 Novembre 2025 Off Di Medici Senza Carriere

Omettere ricette e inviare impropriamente i Cittadini dal  loro medico di famiglia genera un corto circuito, che  contribuisce ad ingolfare le liste di attesa .

Perché in Regione Campania i medici specialisti ospedalieri e  i medici specialisti ambulatoriali ASL omettono le proprie  ricette dematerializzate o con ricettario regionale e omettono  e spesso rifiutano di emettere la certificazione telematica di  malattia, poiché quotidianamente i medici di medicina  generale dei territori di Regione Campania si ritrovano a  dover entrare in conflitto con i propri pazienti per omissioni da  parte di medici ospedalieri e specialisti ambulatoriali ASL, sia  per la certificazione di malattia telematica, sia per le ricette  dematerializzate o con ricettario regionale, nonostante la  Legge e normativa vigente, comprese delibere regionali  emesse da Regione Campania nel 2016, nel 2021 e la 

recente del 26/03/2025 (come da circolare regionale del  26/03/2025, in allegato, dirigenti ospedalieri e specialisti  ambulatoriali interni con specializzazione in diabetologia,  pneumologia e cardiologia hanno la possibilità attraverso il  sistema e-Prescription Sinfonia di effettuare prescrizioni di specialistica ambulatoriale, oltre ai medici con specializzazione in oncologia che devono ottemperare a tale  onere già dal 2022), obblighino a ogni medico, che in un  determinato momento ha in carico un paziente, di emettere le  proprie ricette del Sistema Sanitario Nazionale e/o Regionale e  di emettere telematicamente un certificato di malattia INPS,  secondo la prognosi stabilita al momento dal medico stesso. 

La ricettazione dematerializzata, è un obbligo di Legge,  Nazionale e Regionale, e contrattuale di ogni medico  dipendente e convenzionato del Sistema Sanitario Nazionale;  allo stato attuale, invece, nessun specialista ospedaliero e  nessun specialista ambulatoriale ASL emette le proprie  ricette, escluso qualche oncologo di buona volontà; così  come ci sono medici specialisti che inviano i pazienti con  prescrizioni su carta intestata ai propri medici di famiglia,  costretti a ricopiare ciò che non è stato messo su ricetta SSN  dal professionista specialista, così come medici specialisti  ospedalieri e specialisti ambulatoriali ASL prescrivono un  farmaco suddetto senza redigere il relativo piano terapeutico,  dicendo al paziente che quel piano va redatto dal medico di  famiglia. Eppure, nella vicina Regione Lazio o la Regione  Sicilia, così come in tutte le altre regioni d’Italia, ogni medico  dipendente e convezionato del SSN emette le proprie ricette  SSN e ottempera ai propri obblighi di Legge e contrattuali. 

Ultima cosa, ma non di importanza, la Legge norma che il  cittadino, che si rivolge ad un medico privato, esce dal Sistema Sanitario Nazionale Pubblico e, quindi, ciò che il  medico privato prescrive non può essere “riciclato” dal  medico di medicina generale con proprie ricette SSN. 

Non è più possibile lavorare con serenità negli studi di  Medicina Generale, se ogni giorno bisogna discutere con i  propri pazienti riguardo alle tematiche affrontate nella  presente, semplicemente perché vige il caos su chi debba  fare cosa; sarebbe opportuno e doveroso che dirigenti  sanitari, regionali e aziendali, rafforzino, attraverso i loro  strumenti e con l’autorità e la responsabilità che il loro ruolo  gli impone, dessero spiegazioni esaurienti ai Cittadini e a tutti  i medici operanti nel Sistema Sanitario regionale campano,  sottolineando anche le sanzioni per i professionisti omissivi,  poiché i conflitti con i pazienti possono poi scaturire in  contenziosi legali, nella migliore delle ipotesi, o in atti di  violenza, come spesso leggiamo dagli organi di stampa; la  stessa omissione di parere, controllo e sanzione da parte di  chi ha responsabilità di controllo e di rispetto della Legge  potrebbe configurare un reato. 

Altrimenti si dichiari chiaramente che in Regione Campania il  medico di medicina generale deve fare il copiatore di altri  medici, così che i medici di famiglia sanno qual è il loro reale  ruolo e si riservano di esercitare tale ruolo, così che gli  eventuali reati di falso ideologico e di inappropriatezza  prescrittiva sono condivisi con la dirigenza sanitaria. 

Ovviamente il tutto va ad inficiare sull’assistenza medica ai  Cittadini, che rispetto ai Cittadini di altre regioni, sono costretti  a girare come trottole per avere il proprio diritto ad avere un  controllo specialistico e accedere ad un esame diagnostico e  gli viene negato il certificato telematico di malattia dai medici  ospedalieri e di Pronto Soccorso.

Perseverando con tale inadempienza, si contribuisce ad  intasare le liste di attesa (liste di attesa di cui chiunque parla, ma nessuno poi  contribuisce a risolvere la criticità!) e si ingolfano le sale d’aspetto degli studi dei medici di  famiglia, che spendono il proprio tempo per un lavoro burocratico, che non è  un proprio obbligo, ma un obbligo contrattuale e deontologico di  altri attori del Sistema Sanitario regionale. 

I Cittadini, inoltre, sono rimpallati da strutture sanitarie  pubbliche allo studio privato del proprio medico di medicina  generale, per ricevere il proprio diritto a curarsi e, stazionando in modo superfluo nella sala d’aspetto  del proprio medico, contribuiscono alla diffusione al contagio di sindromi influenzali e para-influenzali, che possono essere gravose e, in alcuni casi, anche mortali,  soprattutto per pazienti fragili con pluri patologie croniche e/o  patologie oncologiche.