Medici di famiglia, in Campania 60mln di prestazioni in un anno

Medici di famiglia, in Campania 60mln di prestazioni in un anno

15 Maggio 2025 Off Di La Redazione

Fimmg Napoli: «Noi a lavoro ben oltre l’orario di studio, impossibile garantire questi volumi con la dipendenza. L’assistenza non può avere un orario d’ufficio».

Sono circa 60 milioni le prestazioni erogate nel solo 2024 dai medici di medicina generale. È questo il dato sorprendente che emerge da un’analisi che la Fimmg Napoli ha prodotto per analizzare i carichi di lavoro dei medici di medicina generale sul territorio. Dati che sconfessano, al di là di ogni strumentalizzazione, la narrazione costruita ad arte da chi vuole ridurre l’offerta assistenziale a danno dei cittadini. «Il dato è impressionante – sottolinea Luigi Sparano (Fimmg Napoli) – e spiega bene quanto siano strumentali le polemiche che spesso tirano in ballo i medici di medicina generale, additati come fannulloni. I medici di medicina generale garantiscono da sempre una presenza costante, affidabile, e radicata nel territorio. Non siamo legati a un modello prestazionale, ma a un patto fiduciario con i cittadini. Un patto che va ben oltre gli orari ufficiali degli ambulatori».

I dati raccolti dimostrano come i medici convenzionati non si fermino alla porta dello studio, ma continuino a garantire cure e supporto anche oltre l’orario formale, mantenendo un contatto costante con i pazienti. «La nostra attività è ininterrotta e si estende nel tempo e nello spazio della quotidianità delle persone», prosegue Sparano. Dai dati raccolti dalla Fimmg Napoli emerge una realtà evidente, il passaggio alla dipendenza dei medici di medicina generale cancellerebbe in solo colpo più di 30 mln di prestazioni ogni anno. «Pensare che per rafforzare le cure serva sradicare i medici dal loro territorio è una contraddizione. Il rafforzamento delle cure deve partire proprio dalla prossimità», aggiunge poi Corrado Calamaro (Fimmg Napoli). In questo contesto, la Fimmg Napoli ribadisce la centralità delle aggregazioni funzionali territoriali (AFT) come modello organizzativo da potenziare.

Le 181 AFT già operative devono essere dotate di sedi uniche in grado di garantire attività assistenziale per 12 ore diurne continuative, con la collaborazione di più medici e professionisti sanitari: infermieri, operatori socio-sanitari, collaboratori di studio. «Vogliamo superare l’isolamento organizzativo dei singoli medici» sottolinea ancora Calamaro. «Servono spazi condivisi, tecnologie adeguate, personale di supporto, e accesso alla diagnostica di I livello. Solo così è possibile garantire cure più efficaci, continue e accessibili a tutti». La Fimmg Napoli vede con favore l’utilizzo delle Case di Comunità come strumenti di presa in carico integrata dei pazienti, ma ribadisce che il cuore delle cure resta lo studio del medico di famiglia, che va inserito in un sistema più ampio, organizzato e strutturato a livello regionale – dalla metropoli alle aree interne, fino alle isole. «Il nostro ruolo non si esaurisce nella visita ambulatoriale: siamo pronti a gestire la cronicità, ad utilizzare gli strumenti diagnostici e a contribuire alla governance clinica» concludono i sindacalisti. «Serve un cambio di passo, non nei principi della nostra professione, ma nelle strutture che ci permettono di esercitarla al meglio. La medicina generale è pronta».