Medici di famiglia, le ragioni di una protesta

Medici di famiglia, le ragioni di una protesta

15 Settembre 2025 Off Di Pasquale Persico*
All’inizio non avremmo mai immaginato che si potesse arrivare a tanto: inserire in una bozza di accordo l’obbligo di adesione alle cooperative e l’assegnazione di ulteriori compiti che aumentano carichi di lavoro e burocrazia. Era impensabile che una rappresentanza sindacale potesse contribuire alla lenta agonia della Medicina di Famiglia.
Rileggendo attentamente le bozze, emerge chiaramente l’intento di condurre la categoria verso una forma di dipendenza mascherata. L’introduzione di una figura gerarchica con il potere di concedere o negare incentivi lascia presagire una volontà di controllo e subordinazione.
Abbiamo riscontrato un interesse palese da parte di alcuni componenti della commissione trattante, emerso anche dalla lettura di una visura della Camera di Commercio di Napoli relativa a una società cooperativa. Senza entrare nel merito dei nomi, è sufficiente leggerne le finalità per comprendere la direzione intrapresa.
Nonostante avessimo messo in guardia la Regione Campania, su quanto presente nelle bozze relativamente alle cooperative, continuano ad apparire sui tavoli soggetti in evidente conflitto d’interesse e pensionati non più operanti nella medicina generale. Tutto ciò ha reso inevitabile la nostra discesa in piazza, per manifestare un dissenso chiaro e inequivocabile verso un accordo che non affronta i veri problemi della medicina territoriale, ma che sembra invece voler consolidare un sistema orientato al profitto che non ha alcun interesse nei confronti del cittadino e con il solo obiettivo di far fare ad altri e non al MdF.
 *Medico di famiglia