
Matteo Rosati, il tango è linguaggio universale…passione…intensità…
14 Ottobre 2025
George Bernard Show sosteneva che il ballo fosse un rozzo tentativo per entrare nel ritmo della vita. C’è chi come Matteo Rosati ha trovato nel ballo, anzi nelle danze latino-americane l’elegante ragione della sua vita. Più volte finalista in gare nazionali è un brillante ballerino e apprezzato coreografo.
La danza è una delle massime espressioni dell’arte e nasce prima come passione e poi come disciplina. Passione o disciplina che sia. Chi l’ha avvicinata a questo mondo?
La danza è entrata nella mia vita grazie ai miei genitori. Sono stati loro ad avvicinarmi a questo mondo, forse intuendo prima di me quanto potesse diventare una parte essenziale della mia identità.
All’inizio era solo un gioco, un modo per muovermi liberamente, ma con il tempo quella passione si è trasformata in una vera e propria disciplina, insegnandomi il valore della costanza, della dedizione e dell’espressione attraverso il corpo.
Tango è sinonimo di Argentina, significa calore umano, passione ardente, caratteristiche che l’Argentina, seppur con particolare intensità, ha in comune con tutti i popoli latini e l’Italia non fa eccezione.
Il tango, per me, è un linguaggio universale. È sinonimo di passione, intensità e connessione umana — caratteristiche che rappresentano perfettamente l’anima argentina ma che sento molto vicine anche alla nostra cultura italiana.
Quando ballo il tango percepisco un legame profondo tra questi due mondi: è come se parlassero la stessa lingua del cuore.
Oltre che ai durissimi esercizi fisici il ballerino di professione segue anche una rigida dieta alimentare. Lei come si regola?
L’alimentazione è una parte fondamentale del mio equilibrio quotidiano. Cerco di seguire una dieta varia e bilanciata, che mi permetta di affrontare gli allenamenti con energia senza rinunciare al piacere del cibo.
Non sono estremamente rigido, ma sto molto attento a ciò che il mio corpo mi comunica. La danza, come il fitness, mi ha insegnato ad ascoltarmi e a trovare il giusto equilibrio tra disciplina e benessere.
Nella sua attività di coreografo persegue qualche sogno da realizzare in particolare?
Come coreografo, il mio sogno è creare spettacoli che lascino un segno emotivo nel pubblico.
Mi piacerebbe portare la danza anche fuori dai contesti tradizionali, farla vivere in spazi diversi, dove possa incontrare la gente in modo più diretto e autentico. Credo che la danza abbia il potere di unire, di raccontare storie ed emozioni senza bisogno di parole.
Quale altri interessi le piace coltivare nella vita?
Oltre alla danza, una delle mie grandi passioni è il fitness. Con il tempo è diventato anche il mio lavoro: oggi sono un personal trainer.
Amo aiutare le persone a migliorare sé stessi, fisicamente e mentalmente, accompagnandole in un percorso di crescita e consapevolezza.
In fondo, la danza e il fitness condividono la stessa filosofia: conoscere il proprio corpo, rispettarlo e usarlo come strumento per esprimere chi siamo davvero.