Massa Lubrense, disastro ecologico: imbarcazione affonda a ridosso della Baia di Recommone

Massa Lubrense, disastro ecologico: imbarcazione affonda a ridosso della Baia di Recommone

17 Giugno 2025 Off Di Gaetano Milone

Disastro ecologico in piena Area Marina Protetta per il carburante sversato in mare da un’imbarcazione di 40 piedi affondata a ridosso della Baia di Recommone a Massa Lubrense. 

Un affondamento verificatosi domenica pomeriggio a causa dell’entrata di acqua dai due gruppi poppieri di un  “ Blue Game” di oltre dodici metri alla fonda a ridosso della Baia di Recommone, in prossimità della “Grotta dei colombi” con due famiglie a bordo. 

Scattato l’allarme gli occupanti dell’imbarcazione, in procinto di affondare, sono stati trasbordati su una barca del vicino ristorante, raggiungendo incolumi la terraferma.

 Triste il destino  della splendida imbarcazione affondata in breve tempo lasciando a galleggiamento una parte della prora.

 In breve tempo dai serbatoi sono cominciati a fuoriuscire centinaia di litri di gasolio che hanno invaso l’intero tratto di costa, la stessa spiaggia di Recommone super affollata di bagnanti ed imbarcazioni con ragazzini a bordo di tavole elettriche a sguazzare tra gasolio e schiuma nauseabonda. 

Una situazione di emergenza con inquinamento marino e dei fondali che ha visto assenti i vertici dell’Area Marina Protetta Punta Campanella fino al tardo pomeriggio di ieri, lunedì 16 giugno alle prese in attività di “charter” con un’imbarcazione di diciotto metri con “autorizzazione” di navigare nella zona A del Vervece senza boe di segnalamento da anni, all’interno della Baia di Ieranto con “personale” boa di ormeggio ed ai Galli. 

Il tutto con una “governance” provvisoria, con un direttore facente funzioni “scelta” tra dipendenti di categoria C, assunti attraverso un’Agenzia interinale in forza da circa vent’anni, ed un Presidente consigliere comunale di maggioranza. 

Da mesi, purtroppo, si è in attesa che il Comune di Massa Lubrense comunichi al Cda dell’Ente , i tre nominativi dei partecipanti al concorso di nuovo direttore da cui sceglierne il “fortunato”. 

 Un’Area Marina  con una “destinazione d’uso” diversa dai principi di salvaguardia e tutela dell’ambiente per cui fu istituita nel lontano 1998, impegnata a mettere boe a pagamento a ridosso dell’Isolotto dell’Isca il buen ritiro del mitico Eduardo De Filippo, (oggetto da anni di interminabili lavori di trasformazione in location per nababbi e a ridosso di Marina del Cantone, privatizzando tutta la costa di competenza con approdi a pagamento. 

Della tutela della Posidonia e dell’intera flora e fauna marina della zona “massacrata” dalle centinaia di litri di gasolio fuoriusciti dall’imbarcazione naufragata sembra non importarne a nessuno, tentando anche di nascondere la notizia.

 Intanto in molti si chiedono dove è finito lo Spazzamare del Ministero dell’Ambiente in dotazione all’Area marina  “parcheggiato”  l’anno scorso, in solitario, nel porto di Marina di Cassano a Piano di Sorrento