Manovra, Fimmg: servono interventi urgenti per la medicina generale
7 Novembre 2025Richiedere interventi urgenti in Legge di Bilancio per rafforzare la medicina territoriale, alla luce dei dati Istat sull’andamento delle professioni sanitarie. È la posizione espressa dalla Fimmg dopo l’audizione del presidente Istat nelle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Manovra. Secondo la Federazione, il quadro emerso conferma una condizione di difficoltà strutturale nella medicina generale, con riduzione progressiva dei professionisti attivi e aumento dei carichi assistenziali.
Dall’audizione risulta che nel 2023 i medici “praticanti” sono circa 320 mila (5,3 per mille abitanti), con una quota di specialisti pari all’81,2%. I medici di medicina generale sono sotto le 40 mila unità, pari al 12% del totale, contro il 23% registrato in media nei Paesi Ocse. I MMG attivi sono 37.983, con una densità di 0,64 professionisti ogni mille residenti e una struttura anagrafica avanzata: il sessanta per cento ha almeno sessant’anni.
Negli ultimi dieci anni si sono persi 7.220 medici di famiglia. Inoltre, oltre la metà dei professionisti (51,7%) assiste un numero di pazienti superiore al massimale di riferimento, in aumento rispetto al 2022. Secondo Fimmg, questa dinamica si riflette direttamente sulla domanda di cure nei Pronto soccorso: una riduzione della capacità territoriale determinerebbe un incremento degli accessi ospedalieri per bisogni che potrebbero essere gestiti in ambito territoriale.
Fimmg chiede quindi che la Legge di Bilancio preveda misure immediate per orientare la formazione verso le aree carenti, con incremento dei posti per la medicina generale e una programmazione vincolata al fabbisogno reale. La Federazione indica la necessità di coinvolgere le Università nella costruzione di percorsi formativi orientati alla sanità territoriale, con riconoscimento formale dei tirocini extraospedalieri e rapporti strutturati con Aziende sanitarie e Case della Comunità.
Tra le richieste figura anche l’istituzione di una specialità specifica in medicina generale, con caratteristiche analoghe alle altre scuole di specializzazione ma collocata nel quadro normativo che ne preservi autonomia e funzione, per evitare equivalenze con discipline non territoriali.
Al tema della capacità della rete territoriale si associa quello dell’accesso alle prestazioni. Istat segnala che nel 2024 il 9,9% della popolazione ha rinunciato a cure per liste d’attesa, difficoltà economiche o logistiche, pari a 5,8 milioni di persone, in aumento rispetto ai 4,5 milioni del 2023.
Secondo Fimmg, la priorità è evitare una contrazione ulteriore dell’assistenza di prossimità, ricostruendo una capacità territoriale stabile e programmata, in coerenza con gli obiettivi di rafforzamento della sanità territoriale previsti dal PNRR.



