L’informazione che cura: il nuovo orizzonte dei CDSS in sanità

L’informazione che cura: il nuovo orizzonte dei CDSS in sanità

9 Luglio 2025 Off Di La Redazione

I Clinical Decision Support System sono software avanzati che supportano i medici nella diagnosi e nelle scelte terapeutiche. Come riducono la variabilità clinica, la possibilità di errore, i tempi delle diagnosi e aumentano risparmi e sicurezza?

Questo le domande e le esperienze condivise nell’incontroL’informazione che cura: sostenibilità, sicurezza e risparmio con i Clinical Decision Support Systems (CDSS)”, promosso da B-Sanità e tenutosi presso il Museo Ninfeo dell’ENPAM. L’eventoha riunito vertici di ASL, clinici, esperti tecnologici e sviluppatori per contribuire a costruire e diffondere una visione condivisa sull’adozione di questa sfaccettatura dell’innovazione sanitaria

In sintesi, i CDSS sono grandi database di informazioni aggiornate che possono essere interrogati su sintomi e passaggi diagnostici, offrendo un ‘consulto’ esperto in pochissimi minuti. Ce ne sono di diverse tipologie – quello di un database scritto e aggiornato da medici con o senza l’aiuto dell’AI è una tra queste – e il loro obiettivo non è sostituire il medico, ma affiancarlo nel processo di scelta.

Appropriatezza al centro dell’innovazione in sanità

“Il più importante impatto dei CDSS è la crescita dell’appropriatezza. L’incidenza dei trattamenti inappropriati può scendere dal 20 al 2% – dice Micaela La Regina, internista e Risk Manager presso l’ASL 5 Liguria-. Ciò significa meno ritardi diagnostici e terapeutici, meno esami inutili e una riduzione significativa delle liste d’attesa, con evidenti benefici per la sostenibilità finanziaria del SSN. Dopo 5 anni e l’integrazione con la cartella clinica elettronica abbiamo toccato le 10mila ricerche all’anno. Sono sistemi che non solo meritano di essere introdotti, ma abbisognano di sostegno del tempo con formazione e sensibilizzazione”.

I CDSS in pratica: un caso clinico

 “Parliamo di un caso clinico – è intervenuto Lucio Patoia, Primario USL Umbria 2-: la Porpora trombotica trombocitopenica in una paziente alla 33a settimana di gravidanza. Si tratta di una malattia grave, con il 90% di mortalità se non trattata, richiede un forte impegno multidisciplinare e rischia di creare pericolose tensioni tra i diversi medici coinvolti. In questo caso i CDSS portano un grande vantaggio: permettono di tracciare il percorso terapeutico concordando in anticipo i compiti di tutti gli specialisti coinvolti”.

Rimanere aggiornati: sfida impossibile senza un supporto

“Ogni anno vengono pubblicati oltre 800.000 articoli scientifici: l’AI è in grado di raccogliere e rielaborare questo patrimonio di conoscenze, offrendo aggiornamenti continui e personalizzati. Chi non utilizza tali sistemi può restare vincolato alle conoscenze apprese durante gli studi. È umanamente impossibile restare aggiornati su tutto. In questo i CDSS aiutano proprio perché sintetizzano e verificano il sapere, aumentando la capacità di fare diagnosi”. Lo ha ricordato Mario Diplomatico, Medico neonatologo presso l’Ospedale Moscati di Avellino, che ha affermato: “Più si conosce, più si hanno dubbi. Per questo il Clinical DecisionSupport Systems non semplificano, ma aiutano ad affrontare le complessità. Integrarli nella pratica clinica rafforza la libertà e la sicurezza di scelta del medico. Ormai la quantità di informazioni è tale che anche un professionista esperto non può conoscere tutto. Chi fa sintesi per te facilita enormemente il lavoro nella sua interezza”.

L’impatto sulla formazione dei nuovi specialisti

Un affiancamento quello tra il medico e i CDSS che avviene passando anche e necessariamente per le giovani generazioni di medici, a ricordarlo è stato Antonio De BelvisDirettore UOC Percorsi e Valutazione Outcome Clinici, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS: “Abbiamo abbracciato un CDSS (UpToDate) circa 12 anni fa. Non cambia solo la prassi clinica, ma anche il modo in cui formiamo i nostri specializzandi. Sono strumenti che permetto un nuovo e virtuoso confronto tra medici giovani ed esperti, basato sulle evidenze e sul metodo scientifico”.

Il contesto: la pressione sui medici

“Il mestiere del medico sta diventando sempre più complesso – afferma Gilbert D’Ambrosio, Country Manager Spain, Italyand Portugal di Wolters Kluwer Clinical Effectiveness a fronte di una forte carenza dell’organico, sia a livello mondiale che italiano, crescono le aspettative, il peso della responsabilità e il carico di lavoro mentre è fisicamente impossibile trovare il tempo per rimanere aggiornato sui progressi della letteratura scientifica e della ricerca.  Tra le conseguenze di questa situazione è la variabilità clinica: ovvero la situazione in cui diversi pazienti ricevono trattamenti diversi per la stessapatologia, non sempre a loro beneficio. Qualsiasi strumento che aiuti il medico a rispondere ai quesiti diagnostici che si pone e ai dubbi con i quali si confronta è uno strumento che tutela paziente e professionista sanitario al tempo stesso.

Come nasce un CDSS

UpToDate – il CDSS analizzato nel convegno – nasce dalla visione di Burton Rose un nefrologo di fama mondiale ed è il Clinical Decision Support System più utilizzato al mondoperché è scritto e aggiornato da medici – 7.600 collaboratori al mondo – per altri medici ed offre quel consulto che gli specialisti ricercano presso i loro colleghi, ma lo fa in pochissimi minuti e con il massimo grado di aggiornamento e incrocio delle informazioni”.

Il tallone di Achille della digitalizzazione in Italia

“Assodati i vantaggi connessi all’impiego dei CDSS, questi strumenti scontano una debolezza strutturale del contesto italiano per la sanità digitale: una strategia di sistema per l’utilizzo dei dati che, al momento, è frammentata a livello regionale con prassi e stadi di sviluppo anche molto diversi tra loro” ha affermato Enzo Chilelli, Presidente Comitato degli Esperti B-Sanità

Un’opportunità per la governance

“Quella dei CDSS apre una finestra importante. Noi DG, oberati da gravi carenze di personale e dagli adempimenti giorno per giorno, dobbiamo ciononostante trovare tempo da dedicare a sistemi che possono alleviare molte di quelle stesse criticità che esigono gran parte della nostra attenzione”, ha aggiunto Gregorio Colacicco, Direttore Generale Asl Taranto.

Massimo Casciello, già Direttore al Ministero della Salute e moderatore dell’evento, ha osservato: Molti medici vengono da una generazione precedente e necessitano di cambiare il loro approccio. Allo stesso modo non dobbiamo fare l’errore opposto e quindi riporre eccessiva fiducia negli strumenti dei CDSS. Il grado di flessibilità e accuratezza dell’utilizzo di questi strumenti dipende dalla bravura del medico che è a capo dell’intero processo”.

“C’è un crescente disallineamento tra la disponibilità di tecnologie sul mercato e la capacità da parte delle sanità regionali di introdurla coerentemente – ha concluso Raffaella Fonda, direttrice della rete B-sanità. Da qui nasce il confronto sui Clinical Decision Support System. A fronte del beneficio in diagnosi più veloci ed esami appropriati, è sulla misurazione degli esiti e sulla condivisione delle esperienze reali che si può basare una diffusione evidence-based di questa tecnologia nel servizio sanitario.

L’impatto più importante dal quale partire, è stato il consenso dell’evento, è la riduzione di esami superflui e ritardi, con una crescita dell’appropriatezza dalla quale dipendono liste di attesa, sicurezza delle cure e sostenibilità finanziaria: i punti cardine più attuali e critici della sanità.