Lettera aperta al presidente dell’Ordine dei medici di Caserta

Lettera aperta al presidente dell’Ordine dei medici di Caserta

14 Dicembre 2025 Off Di Antonio Magliulo

Caro Presidente ma che mi combini? Raramente, nella mia lunga militanza nei media, mi è capitato di dovermi difendere da accuse di partigianeria, superficialità e pressappochismo come è avvenuto, invece, a seguito della pubblicazione su “Tutto Sanità”, della tua nota stampa sull’avvio del servizio di telemedicina nell’ospedale di Piedimonte Matese. Telefonate, messaggi whatApp, critiche su facebook. Tutte cose che mi hanno spinto ad un “piccolo supplemento di indagini”. Alla fine, per la verità, nessun “caso di rilievo internazionale” è però venuto fuori ma, e mi duole ammetterlo, una certa faciloneria nel far passare, senza battere ciglio, certi toni eccessivamente enfatici e trionfalistici. E questo effettivamente è successo.

Il nostro piccolo giornale, per una precisa scelta di politica editoriale, non censura i comunicati o i personaggi non graditi, limitandosi al classico “riceviamo e pubblichiamo” per prendere le distanze rispetto ai contenuti ed alle teorie esposte. In questo caso, purtroppo, questo tradizionale filtro non è scattato: la velina dell’Ordine di Medici di Caserta è stata siglata da “la redazione”. Ed è appunto da questo “dettaglio” che sono scaturite le critiche. Per carità, non si è trattato del finimondo ma neanche di una mera questione di lana caprina per cui, ammesso il torto, alcune “riflessioni riparatorie” sono diventate necessarie.

Ora, conoscendo preparazione e competenza di chi cura l’immagine ordinistica in Terra di lavoro, devo ritenere che l’impronta è stata data dai soggetti ai quali sono state attribuite le dichiarazioni. Ed allora presidente Manzi, come si fa a parlare di innovazione in relazione alla telemedicina che vanta tra i 60ed i 70 anni di età e affonda gli esordi addirittura nei primi anni del ‘900? Di uno strumento che altrove, anche in medicina, ha trovato utili applicazione da decenni? Senza considerare che la stessa Asl casertana, in tema di soccorso in emergenza, oltre vent’anni fa, aveva annunciato l’utilizzo della telemedicina. Un utilizzo del quale si son perse le tracce non molto tempo dopo l’avvio dell’esperimento. E poi le “perle” del dare “autonomia prescrittiva” ai medici specialisti. Ma questa autonomia esiste già per legge ed è inapplicata dagli specialisti, come vanno denunciando da tempo i camici bianchi di “Medici senza carriere”. Come si fa a parlare di “innovazione pragmatica”. Piuttosto era il caso di sottolineare il ritardo ingiustificato (e questo non solo a Caserta ed in Campania) nell’adozione di una tecnologia salvavita che avrebbe potuto fa calare sicuramente la drammatica conta delle morti evitabili.

Insomma, meno enfasi e più aderenza alla realtà e tuti sarebbero vissuti felici e contenti.

 A  seguire per chi volesse approfondire l’argomento su internet

La telemedicina nasce ufficialmente negli anni ’60 negli USA, con esperimenti della NASA per monitorare gli astronauti, ma le sue radici affondano nel primo ‘900 con l’uso del telegrafo e del telefono per consulti a distanza (es. ECG nel 1905) e servizi radio per navi (CIRM italiano 1934). Il termine “telemedicina” viene coniato nel 1970, evolvendosi poi con l’e-health, grazie ai progressi tecnologici e all’informatica, diventando fondamentale oggi per l’accesso equo alle cure.

Le origini storiche

XIX – Inizi XX secolo: Prime trasmissioni di dati medici via telegrafo ed esperimenti con il telefono per consulti a distanza, come l’elettrocardiogramma (ECG) trasmesso via telefono da Willem Einthoven nel 1905.

Anni ’30 – ’40: Diffusione della radio per consulti medici da centri remoti, in particolare per navi in mare (es. Centro Internazionale Radio-Medico – CIRM in Italia, 1934).

Anni ’60: Sviluppo della telemedicina moderna negli Stati Uniti, con la NASA che monitora i parametri vitali degli astronauti nello spazio.

Nel 1970 viene coniato il termine “telemedicina”.

Anni ’70 – ’80: Si sviluppano i primi sistemi informativi e network sanitari, come            il MEDIS-DC in Giappone, e nascono le prime società scientifiche.

Anni ’90: La telemedicina inizia a prendere la forma che conosciamo oggi, con la disponibilità di tecnologie più accessibili e l’evoluzione verso la telematica sanitaria….