
La morte di una professione…
26 Maggio 2025La fine del sistema sanitario nazionale pubblico italiano.
Con l’avvento del ruolo unico nella professione della medicina generale stiamo assistendo alla lenta estinzione della medicina di famiglia, dove, pur di mantenere invariati le posizioni di lobbies sindacali, Ordini professionali e ente previdenziale (ENPAM), si è preferito firmare un contratto che è una dipendenza di fatto, ma con infinite ore di lavoro, che rendono il medico di famiglia il ricettatore di tutte le mansioni che altri attori del sistema sanitario nazionale non fanno e non vogliono fare, compresi i doveri amministrativi veri e propri, che dovrebbero essere onere dei dipendenti non medici ASL.
Si può mai essere ostaggi di privilegi di un ente previdenziale, come le remunerazioni da sceicchi arabi, di organizzazioni sindacali, i cui dirigenti a fine mese intascano come un parlamentare e che essi stessi sono componenti di Ordini professionali da decenni?!
Eppure questi enti dovrebbero tutelare la Professione, ma di fatto, pur di non ridimensionare, almeno minimamente, i privilegi di chi li governa e gestisce, tali enti stanno condannando la medicina generale alla scomparsa.
I medici, che vedono giorno dopo giorno aumentare la loro quantità di lavoro e calare il loro potere di acquisto e, soprattutto, purtroppo, il loro tempo, come gli schiavi dell’antichità, assistono al loro massacro, aspettando che arrivi quanto prima la fine, che sarà l’unica liberazione da un regime che si autoalimenta con il loro lavoro mal pagato e governato sempre peggio.
E i cittadini saranno le vittime dei privilegi di pochi perché perderanno i medici del sistema pubblico e dovranno pagare anche per farsi curare un raffreddore o una influenza.
Le Istituzioni nazionali e regionali, responsabili della Sanità pubblica temporeggiano, perché incapaci di rompere l’equilibrio di potere, di cui fanno parte anche loro.
*Segretario provinciale FMT Napoli