Ivano Esposito, la danza arriva direttamente al cuore dove le parole non arrivano
26 Ottobre 2025
Oltre vent’anni di esperienza nella formazione per le danze caraibiche, Ivano Esposito è vincitore di numerosi e prestigiosi premi, non ultimo quello conseguito recentemente a Capri. Si esibisce in coppia con la virtuosa Denise Bevilacqua.
Chi nasce a Napoli ha un quid in più rispetto a manifestazioni artistiche quali il canto, la recitazione ed appunto il ballo. È d’accordo?
Assolutamente sì, ma questo “quid” va coltivato con disciplina. Napoli ha un’energia unica e vitale.Per me, la danza, iniziata nelle scuole della periferia di Napoli, è stata un percorso di riscatto e di libertà, trasformando la complessità della città in espressione positiva. È la nostra resilienza che ci dà una marcia in più.Lei è specialista di Jazz, Hip Hop, danze caraibiche ed Electric Boogaloo ma in quale di queste danze c’è un suo particolare coinvolgimento?
Il Jazz mi ha dato la tecnica, l’Hip Hop e l’Electric Boogaloo (ispirato da Michael Jackson) mi hanno dato l’esplosività.
Ma devo dire che la mia passione viscerale, ciò che sento “mio al cento per cento”, sono i Balli Caraibici — in particolare la Salsa Acrobatica.Tutte queste discipline mi permettono così di fondere al meglio tutte le tecniche apprese, dalle basi del Jazz per i lift alla potenza dell’Electric Boogaloo per gli Shine.
Oggi c’è la riscoperta ed una valorizzazione di danze considerate folkloristiche ma che vantano un bagaglio culturale invidiabile, la Tarantella ad esempio che elettrizza anche i non addetti ai lavori e chi non ama particolarmente la danza.
Sono pienamente d’accordo. Sebbene non sia la mia specializzazione, la Tarantella è per sua natura catartica. Il suo valore culturale oggi si esprime nel coraggio di usare la danza per temi sociali. La mia coreografia contro la violenza sulle donne, nata dopo aver assistito a un episodio scioccante a Napoli, è la mia moderna “Tarantella”. La danza è un linguaggio potente: arriva dritto al cuore, “dove le parole non arrivano”.
Sono pienamente d’accordo. Sebbene non sia la mia specializzazione, la Tarantella è per sua natura catartica. Il suo valore culturale oggi si esprime nel coraggio di usare la danza per temi sociali. La mia coreografia contro la violenza sulle donne, nata dopo aver assistito a un episodio scioccante a Napoli, è la mia moderna “Tarantella”. La danza è un linguaggio potente: arriva dritto al cuore, “dove le parole non arrivano”.Tanti allenamenti e tanta attenzione all’alimentazione. Sono i due punti fermi se si vuole praticare con successo questa forma artistica. Lei ha qualche ricetta?
Il corpo è il nostro tempio. L’allenamento non è negoziabile: serve per la forza funzionale e l’esplosività necessarie per l’acrobatica e i lift, ed è fondamentale per la prevenzione degli infortuni. Riguardo l’alimentazione, non ho una “ricetta” unica, ma un regime rigoroso da atleta d’élite: si basa su carboidrati complessi per l’energia e proteine magre per la riparazione muscolare e il recupero. La disciplina è la chiave per mantenere l’eccellenza.Impegni e fatiche ma alla fine le soddisfazioni sono arrivate: tra gli altri il titolo di campione italiano danza sportiva nel 2019 il Leone d’oro di Venezia nel 2021, la Coppa Iberica e un importante riconoscimento ottenuto quest’estate a Capri.
Sì, le soddisfazioni ripagano ogni fatica. Il 2019 è stato l’anno della consacrazione agonistica, con numerosi primi posti al Campionato Italiano FIDESM e il Primo Posto alla Coppa Iberica in Spagna. Il 2021 ho ricevuto il Riconoscimento Speciale per Meriti Professionali dal Leone d’Oro di Venezia.E l’ultimo, come ha giustamente accennato, è il Premio Internazionale Jacques d’Adelsward-Fersen, ricevuto lo scorso agosto nella splendida cornice di Villa Lysis a Capri. Questo riconoscimento è particolarmente importante perché celebra il mio impegno come Maestro Federale e, soprattutto, come “ideatore di un ballo contro la violenza”.



