
Inquinamento atmosferico, Oms: dimezzare l’impatto sulla salute entro il 2040
28 Maggio 2025Alla 78ª Assemblea Mondiale della Sanità, i Paesi membri dell’Oms hanno approvato una nuova roadmap volontaria per affrontare in modo più incisivo i rischi sanitari legati all’inquinamento dell’aria. L’obiettivo è chiaro: ridurre del 50% i danni sanitari entro il 2040.
L’inquinamento atmosferico è responsabile di circa 7 milioni di decessi all’anno. I principali effetti sono legati a patologie non trasmissibili: ictus, infarto, broncopneumopatia cronica ostruttiva, tumore polmonare e polmoniti. Oggi è considerato il quinto principale fattore di rischio per le malattie croniche, al pari di fumo, dieta scorretta, inattività fisica e alcol.
Il dato più allarmante è che il 99% della popolazione mondiale respira aria che non rispetta le linee guida dell’Oms. A pagare il prezzo più alto sono le popolazioni vulnerabili nei Paesi a basso reddito, dove l’inquinamento si somma a sistemi sanitari fragili.
La nuova strategia aggiorna il piano del 2016 e fornisce una cornice operativa per i sistemi sanitari nazionali. Tra le azioni chiave:
• migliorare la sorveglianza epidemiologica legata all’esposizione agli inquinanti;
• rafforzare le competenze istituzionali per intervenire in ottica preventiva;
• integrare la salute nelle politiche ambientali e urbane;
• guidare l’advocacy sanitaria per la qualità dell’aria come determinante di salute.
L’Oms invita i Paesi ad accelerare le azioni concrete: il contrasto all’inquinamento atmosferico è oggi una priorità sanitaria globale, e non può essere disgiunto dalle agende su sostenibilità, clima e salute pubblica.