Il Monaldi celebra il sacrificio di due operatori, caduti per portare soccorso
18 Novembre 2025Eroi per sempre. L’Azienda Ospedaliera dei Colli ricorda l’ispettore Antonio Raimondo e l’infermiera Gaetanina “Nina” Scotto di Perrotolo, morti il 18 novembre 1995 durante un intervento di elisoccorso a Procida. Anche per onorare la loro memoria, nell’Aula Magna dell’Ospedale Monaldi si è tenuto stamattina – moderato dal giornalista Antonio Magliulo – un incontro dal titolo “Una vita in volo: sicurezza sul lavoro”, promosso per rinnovare l’impegno a tutela di chi ogni giorno opera in condizioni ad alto rischio. L’iniziativa, aperta dai saluti istituzionali del direttore generale Anna Iervolino, ha riunito rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Aeronautica Militare, esperti di sicurezza sul lavoro, INAIL, cardiochirurghi e prelevatori d’organo, insieme al CRT Campania, per riflettere su prevenzione, procedure e responsabilità nelle attività di soccorso e trasporto in emergenza. Come detto, al centro della giornata il ricordo dell’ispettore Raimondo e dell’infermiera Scotto di Perrotolo. Durante l’intervento di elisoccorso le condizioni meteo avverse e il terreno bagnato resero instabile l’elicottero della Polizia di Stato. Dopo l’atterraggio, con le pale ancora in rotazione, il velivolo iniziò a oscillare pericolosamente: Raimondo, ispettore specialista di volo del Reparto Volo della Polizia, cercò di allontanare le persone dalla zona di rischio, venendo però colpito mortalmente da una pala del rotore, insieme all’infermiera Scotto di Perrotolo. A Raimondo è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, e il loro sacrificio è divenuto negli anni un monito permanente sull’importanza di condizioni operative sicure, procedure adeguate e tutela di chi presta soccorso in scenari difficili e imprevedibili. «Ricordare chi, come loro, ha perso la vita mentre cercava di salvarne un’altra – ha sottolineato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, Anna Iervolino – significa assumere un impegno concreto: nessuna emergenza deve comportare un passo indietro sulla sicurezza. Ogni intervento, ogni trasporto, ogni procedura deve mettere al centro l’incolumità di operatori e pazienti. Solo così il ricordo del loro sacrificio diventa responsabilità quotidiana e scelta organizzativa, non semplice commemorazione». La famiglia dell’ispettore ha poi voluto donare all’Azienda Ospedaliera dei Colli attrezzatura per il comfort e il benessere dei pazienti.



