
Il caldo non allenta la morsa, Pronto soccorso sotto pressione
2 Luglio 2025L’ondata di calore non allenta la presa sull’Italia e, oltre alle temperature elevate, continua a farsi sentire anche nei pronto soccorso. Secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, mercoledì 2 e giovedì 3 luglio saranno 18 le città italiane con allerta rossa, ovvero il livello massimo previsto: tra queste Roma, Milano, Bologna, Firenze, Palermo, Torino e Genova. A peggiorare il quadro, anche il passaggio di Venezia e Pescara al bollino arancione.
Il caldo prolungato si riflette in un aumento degli accessi ospedalieri, soprattutto nei centri urbani e nelle località turistiche. “Stiamo registrando un’impennata che varia dal 5 al 20% in più rispetto alla norma”, spiega Alessandro Riccardi, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu). Le categorie più colpite sono pazienti cronici e anziani, per i quali le alte temperature possono aggravare condizioni preesistenti. “I malori direttamente legati al caldo – come colpi di sole o sincopi – ci sono, ma in misura inferiore rispetto ai casi di scompenso legati a patologie già note”, precisa Riccardi.
Accanto all’emergenza sanitaria si fa strada anche un problema sociale. “Stiamo assistendo a un aumento dei cosiddetti ‘ricoveri sociali’ – aggiunge Riccardi – persone sole, spesso anziani o senza fissa dimora, che si rivolgono al pronto soccorso non per una patologia acuta ma perché non hanno alternative per proteggersi dal caldo”. In questi casi, spiega, “quando non è possibile trovare una sistemazione adeguata, il paziente viene comunque ricoverato, aggravando la già complessa gestione dei posti letto”.
Una situazione che riflette la fragilità del tessuto sociale, soprattutto nei contesti urbani dove la temperatura percepita può essere anche significativamente più alta di quella reale. La Simeu torna quindi a sollecitare l’attuazione del DM 77, che prevede servizi territoriali e nuove figure assistenziali come l’infermiere di famiglia e di comunità. “Auspichiamo che possano diventare presto operativi”, l’appello.
Intanto in Francia, dove 16 dipartimenti – incluso quello di Parigi – sono in allerta rossa per la cosiddetta canicule, il governo ha mobilitato gli ospedali e lanciato appelli alla cittadinanza. “Bisogna prendersi cura dei vicini più fragili, soprattutto anziani e disabili”, ha ricordato il ministro della Salute Yannick Neuder, evocando il drammatico precedente del 2003, quando l’ondata di calore causò oltre 10mila decessi.
L’invito alla responsabilità collettiva e alla vigilanza sui soggetti più vulnerabili è condiviso anche in Italia, dove l’attuale ondata di caldo mette a dura prova non solo i sistemi sanitari ma anche le reti di supporto sociale.