
Giornata al mare, un decalogo per prevenire le infezioni della pelle
10 Giugno 2025Dalla sabbia alle docce pubbliche, dalle sdraio ai massaggi in spiaggia, l’estate può diventare una trappola per la pelle: tra micosi, dermatiti e batteri, le infezioni cutanee sono in agguato.
Ma con pochi gesti mirati si può godere del mare senza rischi.
“L’esposizione prolungata a sabbia, mare e superfici contaminate può favorire la comparsa di dermatiti, micosi, follicoliti e infezioni batteriche come l’impetigine – spiega la specialista Laura Colonna, responsabile della Uoc Cedri (Centro di Dermatologia Rigenerativa e Immunologica) dell’Idi Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma -. Comune nei bambini, penetra da piccole ferite e provoca vescicole purulente”.
Anche i trattamenti estetici “improvvisati” in spiaggia possono causare problemi: “massaggi effettuati da personale non qualificato, in condizioni igieniche scarse, con oli o creme di dubbia provenienza, possono causare follicoliti e infiammazioni importanti.” Le micosi sono tra le problematiche più riscontrate dagli esperti: “si sviluppano facilmente in ambienti caldi e umidi, come quelli tipici della spiaggia, e si manifestano con chiazze arrossate o brunastre, spesso accompagnate da prurito e desquamazione, localizzate in genere su piedi, inguine e dorso”.
Tra gli aspetti spesso sottovalutati, anche quello di camminare scalzi sulla sabbia o sugli scogli. “È un gesto comune, ma può aumentare il rischio di microtraumi e tagli che rappresentano la porta d’ingresso ideale per batteri come lo Staphylococcus aureus, presente sia nell’ambiente marino che sulla pelle di molte persone. Se questo batterio entra in una ferita aperta – continua – può provocare infezioni cutanee anche gravi, e in alcuni casi arrivare a colpire le ossa o causare sintomi sistemici come febbre, dolori articolari, o addirittura sindrome da shock tossico”.
Per prevenire le infezioni cutanee più comuni in spiaggia, bastano pochi gesti quotidiani. È importante indossare sempre le ciabatte, soprattutto nei bagni e nelle docce pubbliche, dove il rischio di contagio è più alto. Dopo il bagno, il costume bagnato va cambiato il prima possibile per evitare che l’umidità favorisca la proliferazione di funghi e batteri. Lettini, sdraio e qualsiasi superficie comune devono poi essere sempre coperti con un telo personale e pulito. Anche le mani vanno lavate o igienizzate spesso, in particolare prima di mangiare o toccarsi il viso. In caso di piccole ferite o abrasioni, è inoltre fondamentale proteggerle con cerotti impermeabili ed evitare di fare il bagno se le lesioni sono aperte.
Infine, “raccomando a tutti di non ignorare i segnali della pelle. Se compaiono prurito persistente, arrossamenti, bruciore o lesioni che non migliorano nel giro di pochi giorni, è importante rivolgersi a uno specialista. La diagnosi precoce ci permette di intervenire in modo rapido, evitando il peggioramento del quadro clinico e la trasmissione ad altri”, conclude.