
Fp-Cgil Salerno, al Ruggi continua il blocco del nulla osta per gli OSS
11 Luglio 2025È inaccettabile quanto sta accadendo presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, dove la Direzione strategica continua a non firmare la delibera per concedere il nulla osta in uscita a otto operatori socio-sanitari (OSS) che, tra il 6 e il 14 giugno 2025, hanno regolarmente presentato domanda dopo aver vinto una procedura di mobilità verso l’Asl Napoli 3 Sud. Si tratta di dipendenti che, legittimamente, chiedono di poter proseguire il proprio percorso professionale in un’altra azienda sanitaria dopo aver superato una selezione pubblica, ma che si trovano ora ostacolati da un immobilismo incomprensibile.
La mancata autorizzazione da parte dell’Azienda non trova alcuna giustificazione né organizzativa né di tipo assistenziale. Questi lavoratori rischiano di perdere il posto a Napoli se la delibera non sarà emanata entro domani. L’eventuale uscita di questi lavoratori, inoltre, non comporterebbe carenze di personale, poiché esiste una graduatoria di OSS già in essere al Ruggi, attiva e in corso di scorrimento. Questo atteggiamento ostruzionista rischia non solo di compromettere un’opportunità lavorativa concreta per questi operatori, ma anche di rappresentare un pericoloso precedente rispetto al rispetto delle regole, della trasparenza e dei diritti dei lavoratori.
A rendere ancora più preoccupante la situazione è il rischio concreto che l’Azienda non attivi tempestivamente il necessario concorso per il reclutamento di dirigenti medici da destinare all’area dell’emergenza-urgenza. Il Pronto Soccorso del “Ruggi” è già oggi in evidente difficoltà, fortemente sovraccarico e sotto pressione a causa dell’enorme afflusso di pazienti provenienti da tutta la provincia. Questo perché l’ospedale di Salerno, in quanto DEA di secondo livello, rappresenta il principale punto di riferimento per la gestione delle urgenze più complesse su tutto il territorio. Non intervenire subito per rafforzare l’organico medico significherebbe aggravare una situazione già al limite.
Tutto ciò avviene in un momento particolarmente delicato per l’azienda, in vista dell’avvicendamento alla Direzione generale, con l’imminente arrivo di Antonio Verdoliva previsto per agosto, in sostituzione di Vincenzo D’Amato. Questo passaggio di consegne, però, non può e non deve in alcun modo giustificare ritardi, blocchi o rallentamenti nelle decisioni fondamentali per il funzionamento dell’ospedale, per la tutela del personale e per il diritto alla salute dei cittadini.
Non si può restare fermi mentre si nega a degli operatori il diritto di mobilità e si rischia di rallentare determinazioni importanti per un settore nevralgico come l’emergenza ospedaliera.